Motonave Audace: primo accertamento dopo il rischio naufragio al largo di Grado

L’attività probatoria disposta dalla Procura

Laura Borsani
La motonave Audace, che ha rischiato il naufragio lo scorso 12 giugno, sotto sequestro nei Cantieri Marina San Giorgio Foto Diego Petrussi
La motonave Audace, che ha rischiato il naufragio lo scorso 12 giugno, sotto sequestro nei Cantieri Marina San Giorgio Foto Diego Petrussi

TRIESTE La motonave Audace, sotto sequestro dopo il rischio di naufragio, lo scorso 12 giugno, al largo delle coste di Grado, nel corso del servizio di trasporto marittimo per conto dell’Apt, è stata al centro del primo accertamento tecnico, lunedì mattina.

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L’imbarcazione si trova ai Cantieri Marina San Giorgio di Nogaro, nella zona industriale Aussa Corno. Si è trattato di una “ricognizione” in applicazione degli articoli 112, 326 e 360 del Codice di procedura penale, ai fini dell’acquisizione e formazione di una prova. Si tratta di stabilire le cause che allora avevano indotto il capitano a lanciare il mayday per rischio di affondamento.

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La motonave sotto esame a San Giorgio di Nogaro (Petrussi)

Verso le 10.30, alla Marina San Giorgio in via Enrico Fermi, si è dato seguito all’attività probatoria disposta dal pm Giulia Villani, condotta dal consulente tecnico nominato dalla Procura, Alberto Marinò, professore ordinario di Costruzioni e impianti navali, del Dipartimento di Ingegneria e Architettura navale dell’Università di Trieste.

All’accertamento tecnico hanno assistito sei periti, il professor Mario Maestro, in rappresentanza della società Venice Bay Boat, proprietaria della motonave (presente anche l’avvocato Federica Fantuzzi, del foro di Trieste, che rappresenta la difesa congiunta con l’avvocato Massimo Campailla), Francesco Morelli per l’armatore Pierfilippo Vidali, presidente del Consorzio Vidali Group Motoscafi, Iacopo Zanardi, per conto del direttore lavori della costruzione dell’imbarcazione, Marco Michelutti, Diego Ammirati, a nome del comandante Bruno Tiziano Tessari, il perito Leopoldo Comparin, per il cantiere costruttore Studioplast srl e Massimo Gronda per l’Ente di classifica Rina (Registro italiano navale). La motonave è certificata Rina, pertanto i periti devono verificare se poteva navigare con onde alte 3 metri. Custode responsabile del sequestro della motonave Audace è Davide Piccin.

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Allo stato attuale risultano quindi sei gli indagati, iscritti nel registro della Procura, che ha ipotizzato il reato di naufragio colposo. Apt, invece, non ha partecipato all’incidente probatorio, in quanto parte offesa, potendo costituirsi parte civile.

I militari della Guardia costiera di Monfalcone, Grado e Porto Nogaro, con funzione di Pg, lunedì hanno tolto i sigilli, nell’assistere naturalmente all’attività. Il tutto è durato circa tre ore, terminato dopo le 13.

L’attenzione si è puntata sugli aspetti tecnici e meccanici della motonave. Tra gli elementi da sviscerare ai fini dell’assunzione delle prove c’è anche il sistema delle pompe aspiranti. Altro approfondimento riguarderà la certificazione Rina. Verrà ora redatta una relazione da parte del consulente del pm e dei periti di parte.—

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