Mosche nella Rianimazione Parte la bonifica a Cattinara
Mosche e zanzare all’interno dell’ospedale di Cattinara. Le prime sono state segnalate dai parenti di alcuni ricoverati in terapia intensiva. L’allarme si è rivelato tutt’altro che campato in aria, tant’è che a partire da oggi e per una settimana il Reparto di rianimazione sarà coinvolto in quella che un documento ufficiale dell’Azienda ospedaliero-universitaria definisce “bonifica ambientale”.
L’attività del reparto subirà di conseguenza un ridimensionamento numerico: i 13 letti disponibili per pazienti in terapia intensiva da oggi al 18 giugno si ridurranno a otto. Cinque in meno per consentire ai bonificatori - disinfestatori di individuare l’origine del problema e di porvi rimedio.
Ma non basta: nelle affollate sale d’attesa del Pronto soccorso la presenza di zanzare è divenuta quasi endemica e gli stessi infermieri hanno segnalato alla Direzione quanto è accaduto nella serata del 7 giugno scorso, quando la protesta dei cittadini, vittime di ripetute punture, si è manifestata con un’intensità inusuale e raramente riscontrabile in un ospedale. Certo è che la lotta alle zanzare costringe il Pronto soccorso a rinunciare ogni giorno a una delle sue poche stanze, che viene chiusa per consentire un efficace contrasto all’attività degli insetti che infieriscono - oltre che sugli infermieri e i medici - sui malcapitati pazienti costretti ad attendere sulle barelle o sulle sedie il loro turno per essere visitati.
Come si comprende, l’intensificazione della attività degli insetti si sta manifestando a Cattinara in sincronia con l’arrivo della bella stagione e con il conseguente aumento della temperatura. Particolarmente inquietante è la segnalazione della presenza di mosche all’interno del Reparto di rianimazione. C’è chi ha riferito di aver visto gli animaletti sui volti dei pazienti intubati. Anche se questi dettagli non dovessero trovare conferma, il solo sospetto che la voce possa essere vera ha indotto il vertice dell’Azienda a disporre la “bonifica ambientale”.
«È vero, abbiamo disposto una sanificazione approfondita delle due sale della Rianimazione», conferma Luca Giovanni Mascaretti, direttore sanitario dell’Azienda ospedaliero universitaria: «Saranno impiegati in questa bonifica i nostri tecnici assieme a quelli di una ditta specializzata. L’intervento si inserisce nelle periodiche sanificazioni dei reparti del nostro ospedale, ma verrà effettuato in modo un po’ più approfondito proprio per la segnalazione della presenza di mosche. Verranno ispezionati anche i controsoffitti per eliminare qualsiasi dubbio. Posso aggiungere che la qualità dell’aria di questo reparto con tanti pazienti in terapia intensiva, e quindi a rischio, è costantemente tenuta sotto controllo: i filtri vengono puliti con grande cura e frequenza proprio per evitare l’insorgere di patologie ospedaliere».
Il direttore sanitario ha anche predisposto un piano dettagliato per evitare che il ridimensionamento da 13 a 8 dei letti disponibili nel Reparto di rianimazione possa limitare o inficiare la qualità delle prestazioni offerte ai cittadini del Sistema sanitario pubblico. Un letto di terapia intensiva, con i relativi macchinari, è disponibile da oggi per la Rianimazione all’interno del Polo cardiologico di Cattinara; e altri reparti, due o tre, sono allertati per ogni evenienza.
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