Morto Walter Sepuca, Monfalcone piange il “Comandante”
MONFALCONE Walter Sepuca si è spento nel pomeriggio di ieri, in una stanza dell’ospedale di Gorizia, dov’era ricoverato da venerdì mattina. Avrebbe compiuto 72 anni a fine marzo. Un tumore lo aveva aggredito alcuni mesi fa, ma il “Comandante”, com’era conosciuto da tutti Sepuca, uomo legato al mare prima per passione che per lavoro, aveva reagito con la consueta grinta e il solito sorriso.
Solo una settimana fa era al suo posto in aula, quello di presidente del Consiglio comunale, chiamato a gestire una seduta delicata, sulla crisi Eaton, che nella mattinata dello stesso giorno aveva portato ai cancelli della fabbrica di via Bagni nuova il leader del suo partito, Matteo Salvini. Le condizioni di salute precarie gli avevano impedito di esserci, lui che non aveva mai mancato un appuntamento. Tanto che Salvini assieme al segretario regionale e capogruppo alla Camera Massimiliano Fedriga («Buon vento Walter» l’ultimo saluto di quest’ultimo) si è recato a salutarlo nella casa di Panzano. Uno degli ultimi pensieri in questi giorni è stato quello di non poter partecipare all’adunata di piazza a Milano con Salvini in vista delle elezioni politiche di domenica prossima, come dice Sebastiano Callari, assessore leghista della giunta Cisint, ma anche il medico che ha seguito Sepuca in questi mesi.
Solo otto mesi fa Sepuca era al fianco di Callari, ma come testimone delle nozze officiate dal sindaco Anna Cisint, che ieri è riuscita solo a parlare di «una perdita enorme, a livello umano e non solo politico». Se Sepuca è riuscito a reggere così a lungo la Lega Nord isontina, è stato per le sue insostituibili doti di persona capace di giungere a una soluzione, ha solo aggiunto Cisint, che l’ha avuto al fianco in piazza in tutta la martellante campagna elettorale conclusasi con la storica vittoria del centrodestra nell’autunno del 2016. Una tornata che ha visto Sepuca eletto in Consiglio con 122 preferenze, il più votato del suo partito, da cui era stato candidato come capolista, davanti all’ex consigliere regionale Federico Razzini.
Il risultato, l’impegno riconosciuto dal resto della maggioranza, l’aveva condotto al ruolo di guida del Consiglio comunale senza frizioni. Che, invece, c’erano state, non molto dopo l’assunzione della carica, con il centrosinistra, causa alcune esternazioni sui social poco politicamente corrette. Sepuca poi aveva ammesso di aver esagerato, chiedendo scusa. A metà gennaio aveva invece ceduto il testimone come segretario del Carroccio isontino a Fabio Verzegnassi, consigliere comunale leghista di Farra d’Isonzo. Un passaggio di consegne legato anche alle sue condizioni di salute, che, però, nessuno in Lega pensava sarebbero precipitate in così poco tempo. Sepuca aveva reagito alla diagnosi, come dopo l’infarto che l’aveva colpito alcuni anni fa. Si era sempre tenuto in movimento, in sella alla sua amata bicicletta. Come quella che dei ladri gli aveva rubato a settembre dello scorso anno dal giardino di casa. Se ne era davvero dispiaciuto Sepuca, anche perché quella bici l’aveva ricevuta in regalo dall’amico Sergio Razeto, presidente di Confindustria Venezia Giulia, per il suo compleanno.
In tanti lo hanno ricordato ieri come una persona gentile e corretta. Che non ha mai avuto paura delle proprie idee. Così a luglio era stato tra gli invitati del matrimonio in municipio tra Elisa Pacorig e Cristina Semeraro, di cui era vicino di casa. «Sono contento per la loro scelta, da rispettare», aveva detto. Il Consiglio comunale lo ricorderà mercoledì, nella nuova seduta convocata in questi giorni per discutere del bilancio 2018. A prendere il suo posto tra le fila della Lega sarà il primo dei non eletti, Paolo Bearzi.
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