Il maestro di violino Grandi ricorda Mickey Cucit: «Ci trasmetteva serenità»
Il ricordo del musicista che ha visto crescere il trentenne morto sabato nel tragico incidente stradale avvenuto in località Preval, fra i Comuni di Mossa e di Capriva del Friuli
Cresciuto in una famiglia triestina di musicisti, ha iniziato lo studio del violino con il padre Rodolfo, già allievo di Georg Kulenkampff. Da alcuni anni, il maestro Carlo Grandi alterna l’attività violinistica a quella di direttore d’orchestra.
E della compagine strumentale “Thomas Schippers” faceva parte Mickey Cucit, il trentenne morto nel tardo pomeriggio di sabato in un tragico incidente stradale in località Preval, fra i Comuni di Mossa e di Capriva del Friuli. Grandi è sconvolto.
La notizia della scomparsa è stata un colpo al cuore. Anche perché il rapporto che il maestro aveva con Mickey era speciale. «L’ho visto crescere da quando era bambino - sottolinea con un filo di voce -. Era stato allievo della mia classe di violino e questo aveva fatto sì che, successivamente, entrasse a far parte dell’orchestra. Nel 2018 avevamo partecipato al “Mantova chamber music festival – Trame sonore a Palazzo”, un festival di musica da camera. Era stata un’esperienza eccezionale di cui conservo, nitidamente, il ricordo».
È dura, oggi, soltanto pensare che Cucit non lo rivedrà più. «È difficile farsene una ragione - aggiunge -. È una delle persone in assoluto più care. Aveva tantissime qualità». Il maestro Grandi cerca di elencarle anche se le parole non riescono a “contenere” tutti i suoi i pensieri.
«Dal punto di vista della sensibilità nei rapporti umani e sociali era diventato, sin da subito, un punto di riferimento nel nostro gruppo. Mickey sapeva trasmettere serenità e grande equilibrio. Mai una parola fuori posto, mai un giudizio avventato su questa o quella persona. Sì, sono davvero sconvolto».
Carlo Grandi riannoda i fili della memoria. «Ci eravamo visti, l’ultima volta, nell’estate scorsa. Mickey Cucit ultimamente non suonava visti i suoi impegni di carattere lavorativo (era funzionario all’Arpa, ndr)».
Conclude il maestro: «Condividevamo anche la passione per la meteorologia. Tante volte ci eravamo chiesti quando sarebbe arrivata una forte nevicata dalle nostre parti. Questo per dirvi che non era solamente un violinista dell’orchestra, era uno di famiglia. E proprio per questo, ho grandissime difficoltà a farmene una ragione». —
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