Morto il tredicenne caduto in un pozzo al Parco Coronini di Gorizia durante il centro estivo

Il bambino stava partecipando a una gara di orienteering nel parco goriziano, quando è precipitato nella cavità artificiale per una trentina di metri. A nulla sono valsi i soccorsi: per lui non c'è stato niente da fare. Sequestrata l'area, indagini in corso.
Stefano Borghes e il luogo della tragedia (Bumbaca)
Stefano Borghes e il luogo della tragedia (Bumbaca)

GORIZIA  Il tredicenne Stefano Borghes è morto dopo essere caduto in un pozzo al Parco Coronini Cronberg di Gorizia, dove si trovava assieme al centro estivo al quale era iscritto. A  nulla sono valsi i tentativi di soccorso dei vigili del fuoco, che si sono calati nella cavità profonda 30 metri: per il tredicenne (e non 12enne come emerso in un primo momento), non c'è stato niente da fare.

La tragedia è avvenuta nella mattinata di mercoledì 22 luglio. Un gruppo di bambini e ragazzi facenti parte di un centro estivo stava partecipando a una gara di orienteering nell'area verde nel cuore di Gorizia.

Dalle prime informazioni raccolte pare che il tredicenne durante lo svolgimento del gioco sia salito sul pozzo e che la grata che lo ricopriva abbia ceduto, facendolo precipitare per una trentina di metri, senza lasciargli scampo. Il fondo del pozzo era completamente asciutto.

Il recupero del corpo è stato effettuato tramite una barella speciale utilizzata per punti e località in cui esistono difficoltà di movimento. La constatazione del decesso è avvenuta soltanto in superficie. I vigili del fuoco che si erano calati sul fondo avevano comunque riscontrato assenza di battito cardiaco. «In tutta la mia carriera non ho mai assistito a una scena così straziante», ha affermato uno dei soccorritori.

La Procura della Repubblica di Gorizia ha disposto il sequestro della zona, che è stata stata transennata. Secondo quanto si è appreso, nel rispetto delle normative Anti-Covid-19 il gruppetto di cui faceva parte il 13enne era composto da sette ragazzini. Non era la prima volta che la comitiva del centro estivo, gestito dai salesiani, si recava in visita al Parco, che era diventata una meta quasi settimanale per svolgere attività ludiche e ricreative. La mappa delle attività da svolgere era posizionata sul pozzo.

«È una tragedia che non riesco nemmeno a commentare, sono distrutto dal dolore per questo dramma che ci colpisce in maniera così devastante»: sono le prime parole del sindaco di Gorizia Rodolfo Ziberna.

Il primo cittadino, appena appresa la notizia della tragedia, è corso sul posto. «La nostra comunità è letteralmente sconvolta per quanto successo - ha concluso il sindaco - il piccolo è figlio di una coppia molto nota in città: nei prossimi minuti mi recherò personalmente a casa loro per far sentire la vicinanza della comunità».

Il pozzo dove è caduto il bambino aveva una copertura fissata in maniera stabile e, proprio di recente, era stata oggetto di controlli. Lo ha detto il sindaco di Gorizia, Rodolfo Ziberna, che è anche il presidente della Fondazione che gestisce il parco, giunto sul posto. «Nessuno riesce a darsi una spiegazione - ha spiegato commosso - erano state fatte tutte le verifiche rispetto alle misura di sicurezza adottate. Il coperchio del pozzo era ancorato con quattro giunti su ognuno dei lati. Da quanto mi hanno riferito, gli animatori del Centro estivo avevano posizionato sopra la mappa della caccia al tesoro, usandolo come appoggio».

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