Morto Giovanni Puntin, tra le figure storiche della Sinistra bisiaca
SAN CANZIAN La sinistra della Bisiacaria, non solo di San Canzian d’Isonzo, perde una delle sue figure storiche, capace, fino all’ultimo, di confrontarsi e cercare di aprire una riflessione su temi come quelli dell’uguaglianza, divisione delle classi sociali, ruolo della politica. Giovanni Claudio Puntin s’è arreso ieri mattina nel reparto di terapia intensiva Covid dell’ospedale di Gorizia, dov’era stato trasferito a fine gennaio dall’ospedale di Monfalcone. Al San Polo era stato ricoverato una decina di giorni prima per altri motivi, risultato negativo al Sars-Cov-2 nei due tamponi effettuati, come spiega la figlia Rossana, consigliere comunale all’inizio dell’attuale mandato amministrativo con la lista A Sinistra, in cui si era candidato anche il padre. Giovanni Claudio Puntin consigliere lo era stato sempre a San Canzian d’Isonzo, dov’era nato (per l’esattezza a Pieris) il 13 dicembre 1936, negli anni ’70 per due mandati, ma l’impegno politico era antecedente, nel Partito socialista italiano di Unità proletaria prima e nel Partito di Unità proletaria poi. Alla fine degli anni ’70, ricorda ancora la figlia, fu tra i fondatori di Democrazia proletaria, partecipando alla costituente del partito, scioltosi nel 1991, anno in cui Puntin è entrato nel Partito della Rifondazione comunista cui era tuttora iscritto.
Un impegno quello di Puntin traghettato anche nelle diverse aziende del territorio dove fu impiegato come operaio specializzato nelle manutenzioni e nei cui Consigli di fabbrica entrò. «Per brevi periodi, quand’era giovane, ha lavorato anche in Svizzera e in Germania, tra il 1988 e il 1990 lo ha fatto per una ditta svizzera a Voronež, allora ancora Urss, in un periodo cruciale e interessante», dice la figlia Rossana. Rientrato in Italia, s’era messo in proprio, aprendo la Puntin automazioni industriali. Esperto di meccanica e capace di soluzioni creative, Puntin ha realizzato una serie di prototipi per l’Enea, come il macchinario automatizzato per curvare le lamiere, testato nel cantiere navale di Monfalcone e poi accantonato per la difficoltà del tempo di programmarlo in modo adeguato. Componente del direttivo dell’Anpi di San Canzian, il suo testamento politico è stato il racconto “La fattoria degli animali rossi”, con cui l’epilogo senza speranza del romanzo breve di George Orwell viene rovesciato dal superamento della divisione del lavoro. «Una persona coerente e onesta, mancherà alla sua comunità», sottolinea il presidente dell’Anpi locale Sergio Cosolo. Giovanni Claudio Puntin lascia la moglie Lena e Olga, la figlia Rossana, le tre sorelle e i tanti nipoti. Funerali mercoledì alle 14 al cimitero di Pieris.—
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