Morto Andrea Ghin, a 11 anni venne operato da Barnard. Una vita piena di coraggio
MARANO Amava il mare e voleva essere un pescatore come da generazioni nella sua famiglia, ma la malattia glielo ha impedito e lui ha fatto della famiglia il suo porto sicuro. Andrea Ghin, il 56enne di Marano, è morto mercoledì all’ospedale di Udine per l’aggravarsi della patologia di cui soffriva fin da bambino: una disfunzione cardiaca. Lascia la moglie Lina, le figlie Giulia e Rebecca, la mamma Italia e la sorella Ombretta.
I funerali saranno celebrati lunedì nella chiesa parrocchiale di Marano alle 11, officiati da don Nicola e don Samuele Zentilin suo amico d’infanzia e coetaneo.
Era stata la malattia che lo aveva fatto conoscere dalle cronache nazionali, quando a 5 anni era stato operato due volte dal cardiologo Gaetano Azzolina a Bergamo. Interventi insufficienti per risolvere la disfunzione; a 11 anni mamma Italia e papà Erminio lo portarono a Città del Capo in Sudafrica dall’uomo che aveva eseguito nel 1967 il primo trapianto di cuore: Christiaan Barnard.
Il professore, impossibilitato a operare per un’artrite deformante, fece intervenire la sua équipe guidata dal fratello Marius, Christiaan era presente in sala operatoria. Doloroso il responso: non avrebbe superato l’adolescenza.
La determinazione, la voglia di vivere sono stati i suoi punti di forza. Dopo le scuole dell’obbligo fece il pescatore con il padre, ma era duro; lavorò alla Maruzzella e in un’azienda nella zona industriale di San Giorgio. Fu nel direttivo della Maranese calcio. Con gli amatori era presente alle iniziative paesane e sosteneva la moglie nella fioreria.—
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