Morto Agostino Sassi, positivo al Covid: fece crescere la società Canoa

È stato uno dei dirigenti che hanno fatto crescere la Canoa San Giorgio facendola diventare la società ammirata in Italia e all’estero per la sua organizzazione

/SAN GIORGIO È stato uno dei dirigenti che hanno fatto crescere la Canoa San Giorgio facendola diventare la società ammirata in Italia e all’estero per la sua organizzazione. Il suo motto era, come racconta la famiglia, «fare del bene senza farlo sapere», per questo negli ultimi tempi s’era dedicato allo sportello sociale di Coop Allenaza 3.0. Era così Agostino Sassi, 70enne di San Giorgio di Nogaro, mancato sabato sera all’ospedale di Udine dov’era ricoverato dal 14 febbraio a causa della positività al Covid e delle patologie di cui soffriva. Lascia la moglie Maria e i figli Alessio, Samantha e Ivano. La data dei funerali non è ancora stata fissata.

Agostino Sassi nacque a Gualtieri (provincia di Reggio Emilia), pochi anni dopo la famiglia si trasferiti a Verbania, sul Lago Maggiore, dove Sassi rimase fino a quando incontrò Maria, poi diventata sua moglie. Nel 1973 il 70enne si trasferì a San Giorgio dove si stabilì con la giovane moglie e andò a lavorare come autista alla Montedison. Poi la carriera alla Shell Italia dove diventò ispettore. Nel frattempo entrò nella Canoa San Giorgio come dirigente, dove rimase finché problemi di salute lo costrinsero a lasciare. La società dal suo sito ha annunciato commossa che Agostino, «non c’è l’ha fatta a superare questo brutto momento che vede sempre più persone a noi care lasciarci prematuramente». L’attuale direttivo, guidato da Massimo Beggiato, ricorda che «Agostino, di origine emiliana, ma che da una vita abitava a San Giorgio, fu dirigente per un decennio della società negli anni a cavallo del 1990. Anni durante i quali ha dato un notevole contributo alla crescita del sodalizio contribuendo alla buona riuscita delle trasferte in Italia, guidando il furgone con il carrello delle imbarcazioni e poi, durante le gare, nel piantare le tende e aiutare nella preparazione dei pasti per gli atleti. Erano le prime trasferte, che grazie alla buona riuscita hanno gettato le basi per la crescita della canoa sangiorgina. Siamo vicini alla moglie Maria e ai figli Alessio, Samantha, e Ivano». «Con la sua solarità era il collante dei Sassi – ricordano i parenti –, credeva nell’unità della famiglia e nei suoi valori. Ha sempre fatto del bene in modo anonimo». —

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