Morto a 49 anni l'ingegner Rosato, fu direttore in Ferriera di Trieste e poi “advisor” di Arvedi

TRIESTE È venuto a mancare ieri all’età di quarantanove anni - in seguito a una malattia che purtroppo non gli ha lasciato scampo - il top manager triestino del settore siderurgico Francesco Rosato, ex direttore della Ferriera di Servola e uno degli uomini-chiave nell’arrivo a Trieste dell’attuale proprietario dello stabilimento di Servola, l’industriale cremonese Giovanni Arvedi. Rosato lascia la moglie e quattro figli.
Protagonista di una rapidissima carriera sempre nel settore siderurgico, iniziata come ingegnere ancora sotto la gestione Lucchini, Rosato arrivò in breve tempo a ricoprire il ruolo di massimo dirigente a Servola, prima ancora di aver compiuto 40 anni. Nel suo curriculum figurano anche incarichi di vertice nella friulana Danieli, nonché a Bari e Piombino.
Ma a Trieste, come si diceva, è stato in particolare un “advisor” decisivo nell’approdo del cavalier Arvedi. Ciò era avvenuto nel 2013, in seguito alla nomina “ad hoc” dell’allora sindaco Roberto Cosolini che gli aveva affidato il ruolo di consulente del Comune per la riconversione dello stabilimento. La mossa di Cosolini all’epoca aveva suscitato scalpore, poiché le vicende professionali di Rosato erano stata segnate anche da alcune implicazioni giudiziarie legate proprio alle inchieste sull’inquinamento nell’area siderurgica di Servola.
Negli ultimi anni Rosato era stato attivo come consulente per varie aziende e imprese. Uno dei più importanti progetti che avevano visto il suo coinvolgimento, di recente, è rappresentato dal piano di sviluppo della Piattaforma logistica nell’ambito della “partita” della Icop di Petrucco.
Il ricordo nelle ore della sua scomparsa - di cui si fa dolorosamente interprete il consigliere regionale ed ex senatore del Pd Francesco Russo - è quello di «un manager apprezzato ai più alti livelli nazionali, che avrebbe avuto più volte l’occasione di trasferirsi all’estero ma che invece ha scelto di rimanere legato al territorio», di «una figura sempre attenta ai temi dello sviluppo, che aveva capito che la Ferriera aveva bisogno sia di risorse sia di soluzioni logistiche». —
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