Morti tre anziani contagiati nella casa di riposo di Pieris
E' un tributo pesante quello che il Covid-19 sta imponendo nella residenza per anziani Mimosa di Pieris, dove giovedì sono risultati positivi al nuovo coronavirus 34 dei 58 ospiti e 10 operatori. Nella giornata di domenica sono deceduti tre degli anziani: due donne di 84 e 96 anni con residenza a San Canzian d’Isonzo e un uomo di 97 anni, originario di Gradisca d’Isonzo, dove risultava ancora residente.
«Una delle persone scomparse era stata portata in ospedale nei giorni scorsi viste le sue condizioni», spiega l’assessore alle Politiche sociali del Comune di San Canzian, Deborah Marizza, in costante contatto con la società Sereni Orizzonti, che possiede e gestisce la residenza Mimosa, una delle sue 90 strutture per anziani distribuite in un tutto il Nord Italia. Gli altri due ospiti, come gli altri contagiati, erano rimasti nella casa di riposo, collocata nel cuore della frazione di San Canzian d’Isonzo, «come da indicazione dei famigliari». Le loro condizioni di salute pare fossero già precarie e il contagio da coronavirus ha avuto un esito fatale. «Sono notizie terribili, che toccano tutta la comunità e che non vorremmo mai aver voluto sentire», aggiunge l’assessore alle Politiche sociali.
«Fino domenica sera tutti gli ospiti risultati positivi erano comunque senza febbre, ma alcuni iniziavano ad avere la tosse – riferisce Marizza – e altre due persone sono state ricoverate nell’ospedale di Monfalcone, perché avevano difficoltà ad avere una sufficiente saturazione di ossigeno. Da parte nostra continuiamo a seguire con attenzione l’evolversi della situazione».
Fino a giovedì la residenza polifunzionale era rimasta indenne, come nella prima fase dell’emergenza sanitaria, nonostante i numeri dei positivi in crescita nel territorio comunale e in quello circostante. Nella residenza per anziani sono state messe subito in atto le necessarie separazioni tra ospiti positivi e gli altri 24 risultati negativi, assieme a ulteriori misure di distanziamento e percorsi differenziati per garantire la sicurezza di tutti gli anziani accolti nella residenza e del personale.
Sereni Orizzonti si è inoltre attivata subito per sostituire il personale positivo e messo in quarantena. Il focolaio pare sia stato innescato da due operatori che hanno contratto il virus in ambito famigliare, nonostante la struttura abbia sempre attivato i protocolli di sicurezza, bloccando le visite già da inizio ottobre, e sottoponendo ospiti e operatori a controlli costanti da parte del Dipartimento di prevenzione di Asugi. —
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