Morti a due settimane di distanza - Le storie di Luca e Alberto
Sarà l’autopsia a dare risposte sulla fine del 34enne di Corona
«Luca ha trascorso la giornata di sabato con i suoi amici a Gradisca. Questo è tutto quello che sappiamo per adesso. Per conoscere le cause della sua morte attendiamo l'esito dell'autopsia».
I familiari di Luca Vecchiato, il ragazzo 34 enne di Corona, trovato privo di vita domenica mattina sul ciglio della strada nella località gradiscana della Comugna per cause che al momento sono in fase di accertamento, non hanno voglia di parlare. Con la loro breve testimonianza chiedono anche rispetto per il loro immenso dolore. Le ultime ore della sua vita Luca le ha trascorse come capita a tante persone, insieme agli amici partecipando al rito dell'apertivo del sabato nei locali pubblici gradiscani. Quello che è avvenuto dopo resta un mistero sul quale dovranno fare chiarezza i carabinieri della Compagnia di Gradisca, impegnati nelle indagini a tutto campo.
Il decesso è avvenuto nella notte tra sabato e domenica, mentre il cadavere del ragazzo è stato ritrovato da un passante domenica mattina. Si sono subito esclusi "fattori esterni" dato che nessuna traccia di violenza è stata riscontrata sul corpo e l'ipotesi più accreditata resta quella di un malore.
L'esame autoptico, che sarà effettuato nelle prossime ore, potrà aiutare a chiarire le dinamiche e le cause della morte. Ulteriori dati utili alle indagini potranno essere acquisite dalle forze dell'ordine anche sentendo le testimonianze degli amici di Luca, che hanno trascorso la giornata del sabato assieme a lui.
La scomparsa del giovane ha creato sgomento e impressione a Corona. La famiglia di Luca è molto conosciuta e stimata in paese e tutta la comunità sta manifestando in queste ore la propria vicinanza e il proprio cordoglio, alla mamma, al papà e al fratello, Simone. E proprio quest'ultimo aveva affidato a Facebook i propri struggenti pensieri. «Non saprò mai come poteva essere... ciao Luca ragazzo buono dal cuore pieno d'amore», il messaggio postato domenica, cui ha fatto eco un altro testo commovente e doloroso: «Oggi vuoto, solo vuoto. I perché si sprecano. Si poteva fare di più? Sì, si poteva e la testa pensa e gira a vuoto. Non bastano mai le lacrime e non servono a placare quel senso di vuoto e malessere che si ha dentro. Fratello mio, spero tu possa essere in pace ora».
A farsi portavoce del dolore del paese è il parroco don Michele Tomasin che si è recato in visita alla famiglia del giovane: «Luca era una persona buona, era mite e riservato. Come tanti ragazzi aveva anche lui le sue fragilità. Le parole in questo momento non servono. C'è un grande dolore accentuato anche dai lati oscuri di questa morte. Dobbiamo stare vicino alla famiglia anche con la preghiera».
Tra i coronesi c'è enorme dispiacere per quello che è successo. Fin da domenica mattina quando è trapelata la notizia della morte di Luca se ne parla in strada e nei bar. Si aspetta anche di conoscere la data dei funerali, che a tutt'oggi non è stata ancora definita. Anche il sindaco di Mariano, Cristina Visintin, ha espresso il cordoglio dell'Amministrazione comunale e della comunità di Mariano.
Una vita difficile a causa di una malattia.
Di fronte al parco Milleluci i rami del salice piangente accarezzano in maniera delicata, quasi pietosa, la superficie dell'acqua; così come la corrente del canale de Dottori corre rapida e porta via tutto, così a Sagrado sono molti a sperare che le illazioni sulla morte di Alberto Guerzoni vengano spazzate via con la stessa velocità.
Nonostante l'ultimo addio gli sia stato dato ormai da quasi due settimane, in via Acquedotto - al margine dello stesso canale De Dottori - l'annuncio funebre della scomparsa del ventiseienne è ancora affisso al suo posto. Il "placato" stride con quelli che si trovano accanto: quelli di due ultraottantenni e quello di una novantasettenne. Il corso naturale della vita è stato stravolto a causa di un malore e quel malore fatale ha stravolto anche la comunità sagradina perché il decesso è stato accompagnato da una serie di voci che hanno gettato un'ombra sulla memoria del giovane; e un lutto simile, tanto inaspettato quanto straziante, ha toccato ora anche la comunità di Corona, il paese dove viveva il trentacinquenne Luca Vecchiato, trovato morto ai margini della strada della Comugna a Gradisca. A uno dei tavolini del bar di via Mazzini un uomo sta leggendo proprio la pagina in cui si parla dei due ragazzi. «Se i due giovani si conoscevano? Non saprei. Sapevo a malapena chi fosse Guerzoni».
«Forse lo sanno i ragazzi della sua generazione. Noi conosciamo soprattutto i genitori», fa eco un gruppetto di anziani seduti al tavolo accanto. In paese tutti concordano sul fatto che la vicenda è triste. Chi aveva avuto a che fare con lui, descrive Alberto come un ragazzo intelligente e con tanti amici, perciò non esclude che possa aver conosciuto anche Vecchiato. A lasciare dei dubbi c'è però la differenza di età tra i due: nove anni. Di certo Guerzoni era considerato un ragazzo sveglio, ma aveva vissuto un periodo difficile a causa di una malattia che lo aveva limitato. Ne stava venendo fuori, il destino ha però scelto per lui e la sua vita si è interrotta il 27 febbraio scorso a Nova Gorica su una panchina della stazione Transalpina. Tra le persone che sono rimaste colpite da un così ravvicinato doppio prematuro decesso, c'è anche il sindaco di Sagrado, Elisabetta Pian. Neppure lei è in grado di dire se ci fossero relazioni tra i due. «Il giorno in cui l'urna con le ceneri del ragazzo è stata portata al cimitero ho dato la disponibilità ai genitori per qualsiasi cosa, ma poi non mi hanno più chiesto nulla ed è, di fatto, finita lì», assicura il primo cittadino che a questo punto attende di sapere se le indagini metteranno in relazione le due morti.
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