Morte di Marianna, spunta l'ipotesi di due indagati

La sera prima di morire, l'ex campionessa sarebbe stata maltrattata dall'ex compagno e, probabilmente, davanti al figlio di cinque anni

AGGIORNAMENTO Sarebbero indagate due persone per la morte di Marianna Pepe, l'ex campionessa di tiro a segno trovata senza vita nella mattinata di giovedì 8 novembre a Muggia. Si tratta di un nuovo tassello investigativo, annunciato dall'agenzia di stampa Ansa, senza però alcun riscontro diretto da parte de Il Piccolo. Nel caso fosse vero, il fatto aggiungerebbe importanti particolari alla vicenda che ha coinvolto la 39enne triestina. Mercoledì sera Marianna - come raccontato dall'amico che poi l'ha ospitata a casa - sarebbe stata maltrattata dall'ex compagno e, probabilmente, davanti al figlio di cinque anni. Per sfuggire alle botte con il piccolo, ha chiesto ospitalità. A casa di questi fatti, la donna - molto agitata e depressa - avrebbe assunto alcol, sostanze stupefacenti (secondo l'Ansa) e  farmaci (come ricostruiti dai nostri cronisti). Poche ore dopo è morta. Sarà l'autopsia a stabilire le cause del decesso.

Insomma la vicenda si inquadra in una storia di maltrattamenti e uso di alcol e sostanze proibite. Per questo, l'Ansa sostiene che il fratello della donna si fosse rivolto alla polizia; mentre è accertato che l'ex campionessa di tiro a segno a sua volta abbia chiesto aiuto a una struttura di operatrici antiviolenza. Intanto, il bimbo è stato affidato a un istituto.

L'atleta morta. Le ultime ore di Marianna Pepe in fuga dall'ex violento

MUGGIA La triestina Marianna Pepe, 39 anni, ex campionessa nazionale di tiro a segno, con ogni probabilità è stata uccisa da un mix di alcol e psicofarmaci. Sono vari e piuttosto circostanziati gli elementi investigativi e le testimonianze che portano ad avvalorare questa ipotesi. A cominciare da quanto si apprende dai soccorritori: quando sono intervenuti si sono immediatamente resi conto di trovarsi dinnanzi a una morte per overdose. L’ex campionessa, come accertato in queste ore dagli inquirenti, versava in un periodo di profonda crisi psicologica. Una depressione - così riferiscono gli amici e i conoscenti di Marianna - dovuta per buona parte alle pesanti difficoltà nei rapporti con l’ex compagno e alla gestione del bambino che i due avevano avuto assieme.

Ma la conferma che possa essersi effettivamente trattato di un cocktail letale di alcol e farmaci arriva pure dal racconto choc di un quarantenne. Giovedì, il giorno della tragedia, l’ex campionessa si trovava nell’appartamento dell’uomo, in via Pier Paolo Deluca a Muggia. La donna aveva trascorso con lui sia la notte che il pomeriggio precedente. Marianna è morta dunque nell’alloggio dell’amico. È stato lui ad accorgersi della disgrazia che si stava consumando e ad allertare l’ambulanza al suo risveglio.

Un mix di farmaci e alcol ha ucciso l'ex campionessa Marianna Pepe


«Sì, il giorno prima avevamo bevuto - spiega in lacrime il quarantenne muggesano - ed eravamo ubriachi. Lei era in un periodo molto difficile. Dopo aver bevuto, mi ha chiesto di darle qualcosa di forte. Le ho passato una boccetta ma lei ne ha ingerito tre quarti... Era Diazepam. Ma forse più tardi ha preso anche altri psicofarmaci che deve aver trovato a casa mia. Ma io dormivo e non mi sono accorto di niente». Il giorno dopo, quando il quarantenne si è svegliato (era l’ora di pranzo, attorno all’una), la donna era già priva di vita. Tutto ciò è successo sotto gli occhi del figlio dell’ex campionessa, un bimbo di cinque anni. Un dramma. La vicenda è nelle mani della Procura che ha aperto un fascicolo. Martedì il pm Lucia Baldovin conferirà l’incarico al medico legale per l’autopsia.



Il caso ha letteralmente scosso Muggia, dove in molti conoscevano la donna. E l’ambiente militare, oltre che quello sportivo: Pepe, dopo essere stata per ben cinque volte campionessa italiana di tiro a segno, era infatti caporalmaggiore dell’Esercito. Appena una settimana fa aveva preso parte alle celebrazioni in piazza Unità per la Giornata delle forze armate e per il Centenario della Grande Guerra davanti al presidente Mattarella.

L’uomo che era insieme a Marianna tra mercoledì e giovedì, adesso è disperato. Lei aveva deciso di stare in sua compagnia proprio per tenersi lontana dall’ex compagno. «Aveva paura di andare a casa. Mi ha domandato di poter venire da me - racconta il quarantenne muggesano - ma in realtà eravamo in molti, tra noi amici, che cercavamo di aiutare Marianna dandole ospitalità. Le volevamo tutti bene. Io e lei avevamo trascorso il pomeriggio a bere, la sera abbiamo cenato da me. C’era il figlio con noi. Ci siamo stesi sul divano... io le ho dato delle gocce per dormire, Diazepam... mi ha chiesto qualcosa di forte. Si è scolata tre quarti di boccetta. Poi io ho tante pastiglie a casa, sono pieno di farmaci e psicofarmaci. Non mi sono accorto se ha preso altro. Non ho potuto fare niente, quando mi sono svegliato era già morta... Sono distrutto». —


 

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