Addio a Sergia Toso, la campionessa triestina del nuoto che incantò anche Umberto Saba

Il titolo di maggior prestigio della sua carriera fu quello di campionessa italiana assoluta nei 100 metri dorso, conquistato a Levico nell’edizione del 1946

Ugo Salvini
Sergia Toso nella foto di Andrea Lasorte mentre mostra le medaglie vinte
Sergia Toso nella foto di Andrea Lasorte mentre mostra le medaglie vinte

È venuta a mancare in questi giorni, dopo aver raggiunto la splendida età di 96 anni, una delle atlete di maggior prestigio dello sport triestino: Sergia Toso

Sergia Toso ai tempi d'oro
Sergia Toso ai tempi d'oro

Nuotatrice di eccezionali qualità, aveva iniziato l’attività agonistica nell’immediato dopoguerra, nelle file della Rari Nantes. Dopo lo scioglimento di quest’ultimo sodalizio, Toso era passata all’Unione sportiva Triestina nuoto, facendosi notare soprattutto nelle gare di dorso.

Il titolo di maggior prestigio della sua carriera fu quello di campionessa italiana assoluta nei 100 metri dorso, conquistato a Levico nell’edizione del 1946.

 

Quell’affermazione le fece ottenere la convocazione nella Nazionale azzurra, l’anno successivo, in occasione di un incontro internazionale che vide confrontarsi, nelle piscine di Barcellona, la formazione italiana e quella di casa. A causa di una deviazione del setto nasale, Sergia Toso fu poi costretta a ridurre progressivamente il suo impegno nell’agonismo ai massimi livelli, continuando però a vivere nell’ambiente, anche a livello dirigenziale, fino al 1952.

Sergia Toso si è spenta serenamente a Varese, assistita fino all’ultimo dal figlio Paolo Zanetti e dalla nuora Rita.

Oltre alle innate doti di nuotatrice, Toso era anche una bellissima “mula” triestina. Le cronache dell’epoca narrano del fatto che la sua grazia avesse incantato anche il poeta Umberto Saba e sembra che quest’ultimo si fosse ispirato a lei in alcune composizioni, in particolare in “Campionessa di nuoto”.

Conclusa l’attività sportiva, Sergia Toso si era sposata a Varese, ma era ritornata a Trieste una trentina di anni fa, in virtù di un secondo matrimonio. Molto attaccata all’Associazione Atleti Azzurri d’Italia, la cui sezione di Trieste è stata guidata per tanti anni da Marcella Skabar, oggi presidente onoraria dell’Associazione nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia, Sergia Toso partecipava alle attività con la convinzione che i valori dello sport siano imprescindibili per la formazione dei giovani.

E non trascurava di curare lo scambio solidale di amicizie indelebili.

«Mia madre si è sempre sentita figlia di Trieste – spiega il figlio Paolo Zanetti – e fin quando ha potuto ha frequentato la riviera barcolana, in qualità di socia del Circolo canottieri Saturnia. Ma il suo legame con la città - conclude il figlio dell’atleta triestina - è sempre stato molto profondo a tutti i livelli».

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