Morta nel 2002 ma per 9 anni ha ritirato ogni mese la pensione
Si chiama Ornella Blasina Cimadori in Reich. Anzi, si chiamava con questo nome fino a 10 anni fa, perché è morta il 18 luglio 2002 all’età di 56 anni. Abitava al numero 98/D di Sistiana. Ma per l’Inpdap prima e per l’Inps poi, la signora Ornella ha vissuto altri 9 anni. Una sorta di fantasma. Perché ogni mese riceveva la pensione e la prelevava dal suo conto corrente con grande puntualità.
Infatti fino al mese di agosto del 2011 la pensione d’anzianità ha continuato ad essere corrisposta e regolarmente versata sul suo conto corrente acceso alla Banca di Credito Cooperativo del Carso a suo nome. In totale da giorno della morte fino a quando la direzione interprovinciale dell’Inps di Trieste e Gorizia se n’è accorta, nel conto corrente intestato a Ornella Blasina sono finiti quasi 133 mila euro.
Su questa pensione indebitamente percepita e verosimilmente incassata da qualcuno che aveva accesso al conto corrente di Ornella Blasina, il procuratore della Corte dei conti Maurizio Zappatori ha aperto un fascicolo parallelo all’indagine già avviata dalla procura ordinaria. Lo scopo è quello di recuperare il denaro e anche gli interessi che ammontano a quasi 20mila euro.
A presentare la denuncia di «segnalazione di indebita riscossione dell’assegno pensionistico» è stato il direttore dell’Inps Silvia De Paolis al termine di una breve istruttoria interna avvenuta qualche mese fa.
Infatti dopo aver ricevuto «con gravissimo ritardo», così si legge nella segnalazione dell’Inps, la notizia della morte della donna «è stata chiusa la partita di pensione intestata a Ornella Blasina Cimadori». Poi è stato acquisito il certificato di morte della donna al Comune di Duino e anche la documentazione relativa alla pensione che le era stata concessa. A questo punto lo stesso Istituto previdenziale si è attivato nei confronti della Banca di Credito Cooperativo.
E qui sono iniziati i guai. Perché i soldi versati erano spariti, volatilizzati. La banca ha risposto che le somme «erano state sistematicamente oggetto di atti dispositivi da parte del soggetto delegato». In pratica qualcuno ha incassato per tutto questo tempo la pensione. Chi sia stato la stessa banca non lo ha voluto comunicare all’Inps dichiarando che solo la procura avrebbe potuto avere accesso a questi dati.
Da qui la denuncia, prima alla procura ordinaria e quindi alla Corte dei conti. Il cui fascicolo ha lo scopo di recuperare le somme versate e prelevate per 9 anni. Si tratta complessivamente di oltre 150mila euro che ora dovranno essere restituiti da chi indebitamente ne è entrato in possesso. Le indagini affidate alla Guardia di finanza puntano proprio a questo.
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