Morta dopo la caduta: «Processate il medico»
Non ha visitato la paziente che poi è morta. Nei guai è finito Massimo Lovisato, 58 anni, medico di base che cura anche alcuni anziani ospiti dell'Itis di via Pascoli. È accusato di omicidio colposo. È difeso dall’avvocato Giancarlo Muciaccia. Il pm Federico Frezza ha chiesto il rinvio a giudizio del professionista proponendo eventualmente l’applicazione di un rito alternativo. L’udienza davanti al giudice Laura Barresi è stata fissata per venerdì 14.
La vicenda porta la data del 16 settembre dello scorso anno con la morte di una anziana paziente del medico, Pia Di Drusco. Secondo le indagini del pm Frezza - che si è avvalso delle risultanze dell'autopsia eseguita dal medico legale Fulvio Costantinides - se il dottor Lovisato, che l’aveva visitata dopo una caduta, l’avesse fatta ricoverare per tempo la donna sarebbe ancora viva.
Ma tutto è iniziato con con una caduta avvenuta all'interno dell’Itis di pochi giorni prima. Esattamente il 10 settembre. Una caduta banale causata anche dall’incedere difficoltoso della donna. Aveva messo male un piede ed era rovinata sul pavimento. Pia Di Drusco aveva riportato un trauma facciale, un ematoma alla guancia e altri al ginocchio sinistro. Quello stesso giorno il medico di base Losisato aveva visitato l'anziana paziente prescrivendole alcune applicazioni di ghiaccio. Insomma si trattava - ma solo apparentemente, per l’accusa - di lesioni di poco conto. E cioè traumi ed ematomi risolvibili con una terapia domiciliare.
Ma dopo quattro giorni dalla prima caduta, la donna è rovinata di nuovo a terra procurandosi altri traumi e tumefazioni. Il 15 settembre - così è emerso dalle indagini - Pia Di Drusco è stata ricoverata nel reparto di medicina d’urgenza dell'ospedale di Cattinara. La diagnosi dei medici di Cattinara è stata più che eloquente: «Coma da ematoma subdurale acuto su cronico post traumatico». Come dire che a causa della prima caduta (o addirittura di una precedente) la donna aveva riportato un ematoma in testa. In pratica una sacca di sangue che gradualmente le ha poi compresso il cervello.
La morte, così è emerso dagli atti, è avvenuta, come detto, il 16 settembre. Il referto indica che la signora Di Drusco è deceduta per le conseguenze di una «ipertensione traumatica secondaria ad acuto sanguinamento di un cronico ematoma subdurale non diagnosticato». In sostanza, secondo le indagini del pm Frezza, il dottor Lovisato ha provocato la morte della sua anziana paziente in quanto non ha approfondito al momento della visita la diagnosi di trauma al capo e - dopo la prima caduta - non ha prescitto il ricovero ospedaliero limitandosi a disporre alcune superficiali applicazioni di ghiaccio: tutto questo quando avrebbe potuto farla sottoporre, per esempio, a un esame attraverso la Tac (tomografia assiale computerizzata) che appunto avrebbe evidenziato l'ematoma a causa del quale poi la donna è morta. Il medico di base ha visitato la donna anziana - ritenuta paziente ad alto rischio - prescrivendole per la cura degli ematomi e dei traumi solo il ghiaccio. E non ha pensato - sempre secondo il pm - che quella caduta avrebbe potuto avere altre conseguenze, anche tragiche, per una paziente anziana e già sotto terapia di anticoagulanti. Da qui la richiesta di rinvio a giudizio e la contestuale proposta di riti alternativi.
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