Moria di salpe a Marina Nova: scattano le verifiche di Capitaneria e Asugi

I controlli fanno propendere per due ipotesi: lo scarto commerciale o la “trappola” di una sacca marina
Tiziana Carpinelli

MONFALCONE Ad accorgersi della presenza di quei pesci che galleggiavano sulla superficie dell’acqua ormai senza vita sono stati gli abituali frequentatori dell’Isola dei Bagni. Che notando una quarantina di salpe tra gli specchi antistanti i casoni e la spiaggia comunale si sono allarmati, facendo scattare, all’indomani della prima segnalazione inoltrata anche al Comune, la puntuale verifica sul posto da parte del personale della Capitaneria di porto e dell’Azienda sanitaria. Che, al mattino, hanno raccolto un’altra ventina di pesci passati a miglior vita.

I primi rilievi hanno accertato una moria circoscritta a un’unica specie ittica. E, in considerazione pure di altre circostanze, come precisato ieri dal comandante Giovanni Nicosia, si propende ora per l’ipotesi di uno scarto commerciale di qualche peschereccio nel golfo (si tratta infatti di pesce di scarso valore, poco pregiato) che il gioco di correnti avrebbe poi riversato sul litorale locale. O, in alternativa, si pondera l’eventualità di una trappola mortale ingenerata della bassa marea, che avrebbe costretto in una sacca un branco di salpe, rimaste poi “cucinate” dall’innalzarsi della temperatura nella pozzanghera d’acqua. «Le salpe rinvenute si trovavano in stato di decomposizione, dunque erano in mare da diverso tempo – spiega Nicosia –. L’ipotesi prevalente è quella di uno scarto commerciale».

In realtà il prodotto tratto dal mare che non si intende vendere «andrebbe ugualmente annotato nel registro giornaliero della pesca, riportato a terra e smaltito in un circuito che costa zero al pescatore». «Quindi – prosegue il comandante –, se si dovesse accertare questa situazione si porrebbero due profili d’irregolarità: uno amministrativo, per la mancata registrazione del pescato, e uno penale per l’abbandono di rifiuti in acqua, sebbene per quantitativi limitati, ma non è questo il caso, cioè al di sotto di una determinata soglia, il fatto non costituisca reato». C’è però anche, appunto, «la possibilità della secca, che avrebbe potuto intrappolare le salpe, pesce della famiglia degli sparidi, di norma presente in branco».

Asugi, intervenuta a Marina Nova ieri con proprio personale (c’era anche l’Arpa), ha «escluso motivi sanitari all’origine della moria», sempre il comandante. Sul posto c’era anche il Comune di Monfalcone con Andrea Olivetti dei Servizi tecnici. «Mare in ottime condizioni» il messaggio per tranquillizzare i bagnanti digitato dal sindaco Anna Cisint, che non ha mancato di postare la notizia sul suo profilo social.

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