Montebello, guidatori di trotto senza stipendio da giugno
Non ricevono soldi da giugno e per incassare le somme vinte nel secondo semestre di quest'anno dovranno aspettare gennaio. Se va bene.
Tornano ad addensarsi nubi molto nere all'orizzonte dei guidatori di trotto di Montebello e, con loro, dell'intera ippica nazionale. I ritardi nei pagamenti dei premi ottenuti con vittorie e piazzamenti in pista - in sostanza lo stipendio dei driver - da parte dell'ente competente, l'Aams (Amministrazione autonoma monopoli di Stato), sono diventati cronici, tanto da mettere in ginocchio un'intera categoria attorno alla quale vive anche un importante indotto. «Siamo all'assurdo - spiega Nicola Esposito, storico rappresentante dei guidatori locali - dei soldi derivanti da vittorie e piazzamenti ottenuti da luglio in poi finora non abbiamo visto neppure l'ombra. In compenso però dobbiamo pagare sull'unghia per poter iscrivere i cavalli alle corse, senza tener conto delle spese quotidiane, cioè mangime, veterinari, maniscalchi, indispensabili per poter continuare l'attività, e degli affitti dei box nei quali vivono i trottatori che ci sono affidati».
Insiste su questi concetti anche Roberto Matteo Totaro, nuovo responsabile regionale dei driver nell'ambito dell'associazione di categoria: «Siamo in una situazione di estrema difficoltà e di totale incertezza. Abbiamo già dato vita a dimostrazioni in sede locale e a Roma, ma finora non abbiamo avuto risposte». Per oggi è prevista una nuova protesta davanti al ministero dell'Agricoltura, a Roma. «Saremo presenti - annuncia Enrico Dall'Olio, responsabile nazionale dei driver - e se non otterremo ciò che chiediamo organizzeremo per i giorni successivi forme di protesta clamorose. Molti di noi sono giunti a un tale punto di esasperazione da essere disposti ad attuare le più drastiche modalità di protesta».
«Siamo al disastro - afferma senza mezzi termini Carlo Schipani, driver triestino con mille battaglie in pista alle spalle - perché non incassiamo il frutto del nostro lavoro, nonostante la legge sia chiara e preveda l'obbligo di corrispondere i premi entri il quindicesimo giorno del mese successivo a quello in cui sono stati vinti in pista. I dipendenti dei ministeri e dell'Aams però – evidenzia Schipani - ritirano puntualmente lo stipendio e a dicembre avranno pure la tredicesima, mentre noi siamo senza un soldo. Se si continua di questo passo - precisa con evidente scoramento - molto di noi dovranno cambiare mestiere».
Qualche giorno fa si era diffuso un timido ottimismo, dopo che il Tar del Lazio aveva emesso una sentenza in base alla quale l’ippica avrebbe dovuto ricevere da Aams, ministeri dell’Economia e Finanze e dell’Agricoltura e il soppresso Assi, 100 milioni di euro già stanziati per il settore e poi spostati su altri comparti. Ma immediata e puntuale come una maledizione è arrivata la nota del ministro Mario Catania: «Nessun pagamento di premi al traguardo e di corrispettivi agli ippodromi potrà essere effettuato a dicembre – ha dichiarato - a causa della nota situazione di cassa in cui versa l’Assi Gestione temporanea. I crediti maturati a tutto dicembre 2012 e non corrisposti saranno soddisfatti con gradualità entro il primo trimestre 2013».
Ugo Salvini
Riproduzione riservata © Il Piccolo