Monte Valerio, piante e animali da scoprire lungo il sentiero

Riapre il sentiero naturalistico del monte Valerio. Ora Trieste ha un'altra oasi naturale, a due passi dal centro cittadino e ricca di biodiversità: almeno 1200 le specie di piante e animali che i botanici e gli zoologi dell’Università hanno dapprima individuato al suo interno, mappandole poi sul web.
Il percorso si arrampica sul colle che sovrasta il campus universitario. Una passeggiata di quaranta minuti per scoprire un altro supanorama della città. Finora il sentiero era frequentato soltanto da sparuti gruppi di studenti, docenti e appassionati. Per quanto comodo - appena sul retro dell’edificio H3, raggiungibile sia in auto che in autobus - era finito nell’oblio. A causa di un accesso troppo ripido era peraltro diventato quasi impraticabile. Di qui l’idea di riattare il percorso per poi metterlo a disposizione di tutta la cittadinanza. Un pallino che Pierluigi Nimis, docente del dipartimento di Scienze della vita, aveva da tempo in testa. Fino a quando non è stato realizzato.
Nimis ha ideato un sistema di applicazioni per smartphone (scaricabili in rete dalla "Guida interattiva alle piante di monte Valerio") attraverso il quale i visitatori possono sapere in quali piante e in quali animali si imbattono durante la passeggiata. L’opera di ripristino, costata 2.500 euro all’Università, è stata invece curata dal Sistema museale di ateneo, che ha sistemato il sentiero dotandolo sia di gradini e passamani in legno, sia di apposita cartellonistica.
Ieri l’inaugurazione con il rettore dell’Università Maurizio Fermeglia, il responsabile del Sistema museale Piero Battaglini e la docente del dipartimento di Scienze della Vita Silvia Battistella. Assieme a loro anche gli alunni di prima elementare della scuola Duca d’Aosta che hanno piantato alcuni bulbi di Iris, in ricordo della Festa degli alberi nel corso della quale negli anni Trenta erano proprio i bambini a contribuire al rimboschimento del colle.
«Sono fiero del lavoro dei colleghi – ha dichiarato Fermeglia - che con poche risorse sono riusciti a realizzare un’opera meritevole. E ne sono anche lieto: oltre che rettore sono membro del Wwf, alpinista e accademico del Cai». Battaglini ha rimarcato che «ora escursionisti, turisti e cittadini possono fruire di un ecosistema ancora intatto». Battistella ha esposto poi la storia del percorso, che si snoda sul versante meridionale del monte partendo dal Castelletto. «A metà dell’Ottocento un imprenditore veneto, Angelo Valerio, acquistò l’intera area e costruì una fabbrica di cioccolato nelle vicinanze. Nel 1862 fece edificare l’omonimo Castelletto che, con il dissesto della ditta, fu messo in vendita e venne acquistato, nel 1935, dalla baronessa Penelope Sevastopulo. L’Università di Trieste lo acquisì nel 1962, diventando proprietaria anche del sentiero e di una parte del colle».
Elena Placitelli
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