Monte Grisa, contagiati altri due sacerdoti: il tempio di Trieste rimane chiuso
TRIESTE Si estende il contagio da Covid-19 fra i sacerdoti di Monte Grisa. Ieri, infatti, sono risultati positivi al tampone anche il rettore del tempio, padre Luigi Moro, e don Paolo Falchi, che dallo scorso fine settimana erano isolati a titolo precauzionale nei loro appartamenti, al piano interrato del comprensorio del santuario, dopo che l’altro venerdì era risultato positivo don Lorenzo Pardi, il parroco della chiesetta di Borgo San Nazario, pure lui residente nella foresteria di Monte Grisa. Padre Moro e don Falchi sono al momento asintomatici. Il medico che li assiste ha prescritto loro l’obbligo di rimanere ciascuno all’interno delle proprie stanze, assumendo i farmaci del caso. In sostanza, tre dei quattro sacerdoti che condividono la foresteria di Monte Grisa hanno il Covid. L’unico risultato negativo al tampone è don Carlo Morelli, che molto probabilmente ha evitato il contagio in quest’occasione in quanto aveva contratto il virus a fine 2020, guarendo poi perfettamente.
Questa situazione comporta, come conseguenza diretta, l’estensione - come minimo fino al prossimo martedì, giornata nella quale si procederà a un nuovo giro di nuovi tamponi - del provvedimento di chiusura del santuario di Monte Grisa, interdetto ai fedeli e ai visitatori già dallo scorso venerdì, quando per l’appunto era risultato positivo don Lorenzo Pardi.
«Si tratta di una decisione che non avremmo mai voluto prendere – ha spiegato ieri lo stesso padre Luigi Moro – ma davanti a questi problemi non c’era alternativa alla totale chiusura del santuario. Ci rendiamo conto che per i tanti fedeli che amano Monte Grisa e frequentano la nostra chiesa sarà difficile rinunciare a salire fin quassù per alcuni giorni, interrompendo fra l’altro le varie iniziative in essere, ma il provvedimento di chiusura, peraltro concordato con il nostro vescovo, Giampaolo Crepaldi, è un obbligo».
Uno dei problemi che si porranno quando i sacerdoti di Monte Grisa saranno guariti, come tutti auspicano, sarà la disinfezione del tempio, che è un edificio di notevoli dimensioni. «Vedremo il da farsi anche sotto questo profilo – ha concluso il rettoredel santuario – e soprattutto quali saranno i consigli dei sanitari a questo proposito».
Intanto i fedeli della città e in particolare i componenti dei gruppi mariani che fanno riferimento proprio a Monte Grisa continuano a far sentire la loro vicinanza a padre Moro e agli altri sacerdoti. Già domenica, ad esempio, nonostante la pioggia battente e il vento che spazzava tutto l’altipiano, una quindicina di persone si è radunata in preghiera nel piazzale sotto il tempio.—
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