Monossido killer, solo una settimana fa la famiglia spezzata nella notte di Natale a Forni di Sopra

Un precedente molto vicino: tra il 25 e il 26 esalazioni killer a Vico

L’allarme lanciato dal fidanzato della ragazza, che lo aveva chiamato

Maria Elena Pattaro
I soccorsi lunedì sera in via Crispi a Trieste
I soccorsi lunedì sera in via Crispi a Trieste

Nel cuore della notte è il fidanzato di Laura, a dare l’allarme ai soccorritori. A lui la ragazza si era rivolta poco prima, via Whatsapp, dicendogli di stare male, molto male. «Ho una nausea fortissima, non riesco nemmeno a camminare», lo avvisa.

Marco intuisce la gravità della situazione e allerta il 112. Dalla Toscana, dove si trova, fa partire la macchina dei soccorsi. Se non fosse stato per quella chiamata, il bilancio della tragedia di Forni di Sopra probabilmente sarebbe ancora più grave.

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Carabinieri e vigili del fuoco all’esterno dell’edificio a Forni di Sopra

Laura Chisciotti, che vive a Montemurlo con il compagno, si era laureata in Ingegneria a Firenze, e si era specializzata al Politecnico di Torino. La ventottenne aveva deciso di trascorrere il Natale con i genitori, papà Maurizio e mamma Patrizia, nella seconda casa che avevano da poco acquistato a Vico Forni di Sopra, un appartamento al primo piano di un edificio di tre in via Tiviei. Il fidanzato della ragazza era invece rimasto in Toscana.

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Fotoservizio e video di Andrea Lasorte

Doveva essere una piacevole vacanza di famiglia, ma si è trasformata in un incubo. A causa, ancora una volta, del monossido di carbonio, secondo le prime ricostruzioni fuoriuscito dal sistema di riscaldamento dell’abitazione. Laura, verso le 4.30, si sente poco bene e le sue condizioni peggiorano di minuto in minuto, tanto da indurla ad avvisare il suo ragazzo: «Ho conati e svengo», gli scrive. «Ho una nausea fortissima». Il giovane non perde tempo e compone il Numero unico per le emergenze 112 allertando i soccorsi.

Gli operatori inoltrano la chiamata alla Sores, che fa scattare la macchina dei soccorsi. In pochi minuti vengono mandati sul posto tutti i soccorritori disponibili. I vigili del fuoco volontari del paese, i colleghi di Tolmezzo, gli operatori sanitari del 118 con l’elicottero e un’ambulanza. Madre, padre e figlia vengono portati il prima possibile fuori dall’abitazione.

Per la 66enne Patrizia Pontani non c’è più nulla da fare, mentre il marito e la figlia sono stati ricoverati all’ospedale di Cattinara a Trieste in camera iperbarica.—

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