Monopattini elettrici, a Trieste via libera. Ma attenzione ai limiti di velocità

Mentre Milano ne vieta la circolazione, la giunta Dipiazza non impone alcuno stop. Chi viaggia sopra i 6 chilometri orari e intralcia i pedoni rischia però sanzioni  
Un monopattino elettrico immortalato da Massimo Silvano
Un monopattino elettrico immortalato da Massimo Silvano

TRIESTE Il primo a prendere provvedimenti è stato il Comune di Milano, che ha deciso di sospendere la circolazione dei monopattini elettrici. Uno stop, quello deciso dalla giunta Sala, diventato caso nazionale, tanto da spingere in seguito le amministrazioni di altre grandi città, da Torino a Roma, ad affrontare il tema, annunciando a breve regolamenti e atti per disciplinare la materia. E Trieste? Cosa pensa l’esecutivo Dipiazza di questa nuova forma di mobilità cittadina? Ritiene giusto che le “due ruote” alternative girino liberamente o estrae un temporaneo cartellino rosso per impedirne lo scorrazzare in attesa di regolamenti?

La politica, va detto, non sembra affascinata dal tema, che peraltro al momento non riguarda flotte di monopattini elettrizzati, e la risposta giunge così a livello tecnico. La fornisce Paolo Jerman, vice-comandante della Polizia locale.

Una risposta che, in assenza di disposizioni cartacee, molto deve al buon senso: «Il monopattino elettrico può circolare nelle aree pedonali, dove deve mantenersi a una velocità non superiore ai 6 chilometri orari, ma non deve recare intralcio ai pedoni».

Jerman procede con metodo: «Il monopattino elettrico non può girare sulle carreggiate e tantomeno sui marciapiedi. Può immettersi nelle piste ciclopedonali, avendo la stessa avvertenza di non intralciare il pedone».

Il vicario della Locale non chiude senza lanciare un avvertimento: «Qualora il conducente del monopattino non si attenga a queste regole generali e non abbia il necessario rispetto nei confronti dei pedoni, diventa sanzionabile». Quindi: se un proprietario dell’innovativo mezzo gironzola in piazza della Borsa, in piazza Unità, attorno a Sant’Antonio, in via Cassa di risparmio, in via XXX Ottobre, urta i piedi dei triestini impegnati durante le ore di punta nello shopping metropolitano, o facendo lo slalom tra anziani passanti e turisti con rimorchio di trolley, può essere fermato e multato dagli agenti della Locale.

E redigere uno specifico regolamento? Jerman non si fa sorprendere: «La competenza è della Mobilità (assessore Luisa Polli e direttore Giulio Bernetti, ndr), ma la stesura di un regolamento è facoltativa, non obbligatoria».

La questione, come detto, non pare tuttavia appassionare più di tanto gli assessori. Il responsabile Sicurezza Paolo Polidori, reduce dalla vittoria del torneo di tennis Virgili a Forni di Sopra, passa la palla alla collega Francesca De Santis, ex titolare al Turismo, che aveva buttato giù un progetto di stalli per monopattini proprio in chiave turistica. Ma ora quella delega è passata a Giorgio Rossi, cui apertamente dei monopattini elettrici “non può fregare di meno”.

La questione è salita di tono da quando il ministro Danilo Toninelli aveva licenziato un decreto con le prime regole, destinate alle città che vogliono sperimentare le “due ruote” elettriche: servono cartelli indicatori, ecc. Milano ha preso sul serio la cosa e ha bloccato la circolazione in attesa di preparare un bando e tutta l’attrezzatura occorrente. —


 

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