Monitorata la falda Mrlzek che alimenta l’acquedotto di Gorizia

All’origine c’è la siccità, con la conseguente preoccupazione per l’agricoltura. «L’Isonzo ha pochissima acqua, e non ce n’è neanche in Slovenia», sottolinea l’assesore provinciale all’Agricoltura Mara Cerniz, che ieri si è messa in contatto con il sindaco di Nova Gorica, Matej Arcon. «In Slovenia, lungo tutta la fascia di confine - spiega sempre Cerniz - i livelli di piovosità sono molto più bassi della media. Non piove in maniera consistente dallo scorso autunno. Per l’agricoltura hanno gli stessi nostri problemi, e sono anche molto preoccupati per la falda da cui attingono l’acqua potabile, che stanno monitorando con attenzione». Ma questa falda, denominata Mrlzek, che nasce fra il Sabotino e il Monte Santo, oltre a quello di Nova Gorica alimenta anche l’acquedotto di Gorizia. Per ora non ci sono comunque motivi di allarme. «A Gorizia - assicura l’assessore - al momento la situazione è sotto controllo». Tornando all’emergenza che sta vivendo l’agricoltura, la ridotta portata dell’Isonzo non sembra dovuta a una riduzione della quantità d’acqua che “transita” attraverso la diga di Salcano. «Per quanto mi risulta - osserva Cerniz - stanno rispettando i volumi stabiliti dal protocollo internazionale. Non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione che il rilascio d’acqua sia inferiore a quanto previsto. Semplicemente di acqua ce n’è poca». Replicando poi alle affermazioni del presidente del Consorzio di bonifica, Lorenzon, in merito alla “traversa” sull’Isonzo a Piedimonte, proposta anni fa, l’assessore Cerniz rileva che «nel 2007 il Consorzio voleva fare una diga, mentre la Provincia e altri enti non erano d’accordo. A Piedimonte - ricorda - c’è già un vecchio sbarramento che si potrebbe ripristinare, creando un bacino per i casi di emergenza. Nessuno ha però approfondito la questione. Si tratta di valutazioni che spettano alla Regione». (gi.pa.)
Riproduzione riservata © Il Piccolo