Monfalconese “sedotta” da Sgarbi
C’è anche una monfalconese tra le circa trecento donne di età compresa fra i 25 e i 45 anni che da tutta Italia hanno risposto all’invito di Vittorio Sgarbi: presentare la propria candidatura per diventare vicesindaco di Salemi, la cittadina siciliana di cui è primo cittadino dal 2008. Si tratta della trentacinquenne Monica Ravalico.
Laureata in Lettere moderne all’Università di Trieste, lo scorso anno ha corso come consigliere comunale alle amministrative nelle fila del Pd, portando 16 voti alla causa di Silvia Altran. L’aspirante vicesindaco di Salemi non nasconde il fatto di non essere mai stata in Sicilia, ma questo per lei sembra contare poco: non le impedisce di tentare la sorte. Il richiamo della politica è più forte di tutto, anche delle distanze. «Ho trovato l’annuncio su internet e ho risposto - spiega -. Da noi non c’è tanto spazio per emergere. Qui si arriva fino a un certo punto, poi non si va più avanti. Non saprei dire se è perché i posti sono già assegnati in partenza o altro, ma io sono stufa. Anche se è brutto da dire, una le tenta un po’ tutte».
Se non fosse per il fatto che ha in tasca la tessera del Pd («Non so se la rinnoverò») e che la selezione richiede di non essere iscritte ad alcun partito, Monica Ravalico potrebbe essere in lizza per le selezioni finali del “concorso”. La sua posizione è sostanzialmente in linea con quella alla base della provocazione di Vittorio Sgarbi. Tutto nasce da un contrasto interno al consiglio comunale dove a contestare l’attuale numero due, Antonella Favuzza, è la stessa maggioranza. «La situazione è sottoposta ai ricatti della politica - spiega telefonicamente al Piccolo il sindaco di Salemi -. Ho chiesto alla supposta maggioranza cosa avesse contro l’attuale vice, una donna bravissima e sempre presente, la cui unica colpa è non aver informato il consiglio sulle sue decisioni: dopo ore perse a discutere, mi sono trovato di fronte a un "aut aut". A questo punto voglio dimostrare che si può procedere anche al di fuori delle solite logiche di affliazione partitica. Ho immaginato un azzeramento democratico. Se una persona decide di venire in Sicilia da Monfalcone significa che ha voglia di fare. Certo, è una violazione della democrazia intesa in senso classico, ma per avere il meglio, bisogna procedere così: guardare tra chi non ha scelto la carriera politica».
«Chi si candida non è il migliore, è solo “chi si candida” - sottolina Sgarbi -. Il migliore viene chiamato nelle situazioni d’emergenza».
Quali saranno i criteri di scelta? «Usciremo dal contesto politico e non sarà neppure un concorso per titoli», assicura Sgarbi, che da esteta quale lui è aggiunge: «Un elemento importante sarà quello fisico, dovrà essere una bella donna, ma dovrà anche essere preparata. Inviteremo una trentina o quarantina di candidate e dovranno dimostrare d’avere capacità organizzative e diplomatiche. È un’idea nata così, è un’idea che prende lentamente corpo e che avrà un percorso di un mese, un mese e mezzo. Tutto questo potrebbe rivoluzionare la politica».
Tra le pretendenti ci sono architetti, ingegneri, avvocati e anche una giornalista. Per presentare la domanda c’è tempo fino al 20 gennaio. Basta inviare una mail con il proprio curriculum vitae all’indirizzo di posta elettronica vittoriosgarbi@cittadisalemi.it e attendere. Attendere insieme a Monica Ravalico.
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