Monfalcone, via i gruppi a olio: 3 serbatoi da demolire

A2A chiede l’autorizzazione allo smantellamento: si tratta di una cisterna da 35mila metri cubi e due da 55mila
Un dettaglio della centrale termoelettrica A2A
Un dettaglio della centrale termoelettrica A2A

MONFALCONE Va definitivamente in archivio un “pezzo” di storia produttiva della centrale termoelettrica legata agli anni più bui in termini di impatto ambientale prodotto dalle emissioni. Si va, infatti, verso lo smantellamento del parco serbatoi dei due gruppi a olio dell’impianto termoelettrico.

A Monfalcone A2A non molla il carbone
Placeholder

L’azienda A2A ha avviato, lo scorso 22 settembre, la procedura inoltrando le relative richieste autorizzatorie agli enti ministeriali e organi locali preposti, secondo l’iter previsto dalla normativa. Si tratta degli ultimi tre serbatoi ancora esistenti, di cui uno della capacità di 35mila metri cubi e due da 55mila metri cubi.

Il parco dei gruppi ad olio era stato realizzato nella metà degli anni Ottanta, composto da cinque serbatoi complessivi. Tutte le cinque cisterne sono state bonificate e “sganciate” dai gruppi ad olio, certificate “gas free”. Negli ultimi anni, si è proceduto all’eliminazione di un primo serbatoio da 35mila mc., mentre un secondo della stessa capacità volumetrica, è stato scoperchiato in vista di altri futuri utilizzi.

Restano, pertanto, i tre serbatoi destinati a questo punto alla demolizione. L’operazione-smantellamento è stata comunicata lo scorso martedì dall’azienda A2A durante l’incontro del Tavolo tecnico, composto in primis dal Comune di Monfalcone, da Arpa Fvg, nonchè dagli altri organi tecnici preposti. Una svolta, di fatto, per la centrale termoelettrica, caratterizzata da ormai 40 anni dalla presenza di questi imponenti Gruppi a olio, “messi in riserva” nel dicembre del 2012, ma non più riattivati.

Petizione alla Serracchiani: «Basta carbone dopo il 2017»

Intanto procede, secondo la “tabella di marcia” pianificata dall’azienda in base alle prescrizioni contemplate dall’Autorizzazione integrata ambientale, la realizzazione dei due denitrificatori per l’abbattimento delle emissioni degli ossidi di azoto, posizionati dietro i due gruppi a carbone, davanti alla banchina che si affaccia sul canale Valentinis.

È stata completata l’installazione di un primo impianto a ridosso del gruppo 2, per il quale sono in corso le relative fasi di collaudo. Contestualmente si sta lavorando al montaggio dell’altro denitrificatore, la cui ultimazione è prevista entro la fine del mese, per poi procedere anche in questo caso ai successivi test di prova.

Il tutto per giungere, come da prescrizioni ministeriali, al completamento dell’opera il 31 dicembre 2015 e all’entrata in esercizio dei denitrificatori dal primo gennaio 2016. La realizzazione dei DeNOx, obbligatoria per legge, comporta una riduzione delle emissioni di ossidi di azoto pari al 65%, una condizione alla quale A2A si è adeguata a partire dal maggio del 2014, rispettando i parametri fissati per l’impianto di denitrificazione.

In questo quadro, quindi, si è innestata la procedura di smantellamento dei serbatoi dei Gruppi a olio, che sarà avviato non appena l’azienda avrà ottenuto tutte le autorizzazioni necessarie. Una procedura lunga e complessa. Gli enti coinvolti nell’iter sono numerosi.

Sulla A2A un patto della Altran con i rioni

Allo stato degli atti, risulta conclusa la fase in ordine alle pratiche finalizzate alle autorizzazioni di deposito costiero, iniziata circa un anno fa, a fronte dell’ottenimento del declassamento dei tre serbatoi di futura demolizione a semplice deposito di stoccaggio, con limitazione della loro capacità, da parte del ministero dei trasporti e della capitaneria di porto di Monfalcone.

È stata invece inoltrata lo scorso 22 settembre l’istanza al ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del mare (Mattm) per gli aspetti legati all’Autorizzazione integrata ambientale (Aia) e, quindi, di riflesso all’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) e all’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa) Fvg.

È inoltre in fase di condivisione interna ai fini del “placet” autorizzatorio la richiesta al Ministero dello sviluppo economico (Mise) in merito alle autorizzazioni alle demolizioni. Una lettera, come ha fatto sapere la stessa azienda, sarà inviata anche a tutti gli enti locali (Regione, Provincia, Comune, Vigili del fuoco, Capitaneria di Porto, ecc.), per una ventina di destinatari).

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo