Monfalcone, vecchia bettolina recuperata nel Locavaz
Arrugginita e semiaffondata sulla sponda sinistra del canale Loacavaz, da oltre una quarantina d’anni costituiva un pericolo per la navigazione. Con una delicata operazione coordinata dalla Capitaneria di porto di Trieste (il confine fra le province di Trieste e Gorizia è segnato proprio da quel canale), questa bettolina lunga una trentina di metri è stata sollevata e sistemata in un’area adiacente alla cartiera della Burgo, dove la ditta che si è aggiudicata l’appalto ora provvederà alla sua demolizione.
Nell’operazione di sollevamento, collegata con grossi cavi al gancio di un’enorme e potente autogru, la bettolina si è in parte piegata, essendo le strtture indebolite dalla ruggine e dal fatto di essere rimasta sommersa per alcuni decenni. Da tempo era stato accertato che lo scafo era vuoto, per cui i le falle apertesi nel sollevamento non hanno prodotto alcun inquinamento delle acque circostanti.
Della necessità di rimuovere questo relitto si era parlato qualche tempo fa in un incontro fra il Consorzio per lo sviluppo industriale di Monfalcone e l’assessore all’Ambiente del Comune di Duino Aurisina, Andrej Cunja. La questione non aveva però avuto un immediato seguito pratico.
Ma era stata proprio laCapitaneria di porto di Trieste, alcuni anni fa, a scoprire, nel corso di un pattugliamento, il relitto di questa bettolina, senza motore. Non essendo stato possibile risalire al proprietario, nemmeno dopo le indagini svolte nel territorio, era stata avviata la procedura prevista nei casi in cui si ritrova un relitto. Una serie di passaggi burocratici che hanno richiesto parecchio tempo. Ieri la conclusione, con il recupero dello scafo arruginito e pieno di fango.
Riproduzione riservata © Il Piccolo