Monfalcone, travolge donna in bici con l’auto e fugge

Sandra Regeni, 55 anni, in rianimazione al San Polo. Caccia al pirata della strada di via Galilei con i filmati delle telecamere
Via Galilei dove è stata travolta da un’auto pirata Sandra Regeni (foto Bonaventura)
Via Galilei dove è stata travolta da un’auto pirata Sandra Regeni (foto Bonaventura)

MONFALCONE È la sera di martedì 8 novembre. Sono passati due giorni dall’esito del voto comunale e l’orologio ha già scoccato le 22. Fa freddo. Ma Sandra Regeni, una 55enne di Aris, residente in via Santa Rita e lontana parente di Claudio Regeni - che ha avuto il figlio Giulio assassinato in Egitto - non si scoraggia: inforca la bici diretta a casa del figlio, in via Gallilei. A muoverla è il fatto che da appena un mese è diventata nonna.

Vuole vedere la nipotina Veronica, nata ai primi di ottobre. Ma sul suo cammino incrocia l’auto di un pirata, che la investe frontalmente e quasi l’ammazza prima di scappare via. E così Sandra Regeni finisce a terra, in gravissime condizioni.

Ora, a tre giorni di distanza dal sinistro, non è più in pericolo di vita, ma nell’urto devastante si è fratturata bacino, anca e femore sinistro. Ha inoltre due costole e la clavicola rotte, nonché un paio di vertebre scheggiate. Operata con urgenza all’indomani dell’incidente dai medici del San Polo, da allora versa in serie condizioni nel reparto di Rianimazione, perché ha perso molto sangue.

«Ne avrà fino alla prossima primavera, sicuramente», scuote la testa il figlio trentenne Boris Trevisan. Che martedì avrebbe dovuto accogliere la madre a casa e invece ora è costretto ad andarla a trovare all’ospedale.

Per questo si è deciso a lanciare da queste colonne «un appello rivolto a tutti», affinchè sia rintracciato il pirata della strada che ha provocato tanto dolore. Se qualcuno dunque ha assistito al drammatico incidente di martedì o potrebbe aver colto particolari utili, «si faccia avanti con le forze dell’ordine: non mi darò pace finché non si trova chi ha investito mia madre».

«È meglio per lui se si fa vivo ora - prosegue -, prima che ci arrivi direttamente la Polizia». Il giovane ieri si è recato al comando della Municipale per chiedere la visione dei filmati delle telecamere installate nella zona, affiché possano “parlare” agli inquirenti e fornire dettagli utili. Sul caso, infatti, indaga già la Polizia stradale.

Tutto, stando al racconto del ragazzo, è avvenuto in un lasso relativamente breve, tra le 22.10 e le 22.30. La donna, sposata con Fabio Trevisan, 59 anni, cuoco, si trova in via Gallilei, quasi a destinazione. Deve arrivare in via 25 aprile, per tenere in braccio l’amata nipotina. Manca davvero poco.

«Cinquanta metri prima dell’istituto Vivaldi, in un tratto rettilineo, mia mamma si vede venire incontro un’automobile - riferisce il figlio Boris - che, dalla direzione opposta, e dunque provenendo da via San Francesco, invade la sua corsia, in apparenza per compiere un parcheggio contromano.

All’ultimo, però, chi è alla guida si accorge della bici e prova a sterzare ributtandosi sul lato giusto, ma è troppo tardi e la centra in pieno». Sandra Regeni vola a terra. Una donna, avvertendo il tremendo trambusto, si avvicina alla finestra e sente una macchina correre via. Mentre un ragazzo, nello stesso frangente, sta uscendo da casa e vede la 55enne a terra. Si precipita per soccorrerla e chiama il 118. Interviene anche la Polizia.

«L’ultima cosa che mia mamma ricorda - prosegue Boris Trevisan - è un veicolo di colore bianco, simile a una Lancia Ypsilon, vecchio modello». «Per fortuna - aggiunge il trentenne - quel ragazzo è uscito e ha visto mia mamma...».

Altrimenti chissà come sarebbe andata a finire se nessuno si fosse accorto di nulla. «L’auto del pirata, che non si è fermato per prestare soccorso - conclude -, dovrebbe esser ripartita in direzione San Polo». Facile che a quell’ora non vi fosse molto traffico e che la solitaria corsa della macchina sospettata sia stata colta da qualche telecamera della zona. Il pirata, forse, potrebbe avere le ore contate.

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