Monfalcone: Terme romane, via al ticket sanitario
MONFALCONE Via al ticket sanitario per le prestazioni di balneoterapia e di aerosolterapia alle Terme romane di Monfalcone. Ieri mattina a Palmanova è stata infatti sottoscritta la convenzione tra la società gestore dell’impianto di via Timavo, Terme Romane Srl, e l’Azienda sanitaria Bassa Friulana Isontina.
Le firme apposte sull’atto sono quelle del presidente e rappresentante legale di Terme Romane Srl, Gianfranco Colautti, e del direttore generale dell’Aas, Giovanni Pilati. Ieri erano presenti alla sottoscrizione anche il direttore sanitario dello stabilimento termale, dottor Claudio Lautieri, e la responsabile amministrativa Cristina Lucia Rigonat.
Siamo al giro di boa per lo stabilimento di via Timavo, una fase molto significativa in fatto di potenziamento dell’attività, sancita dall’inserimento a pieno titolo nel circuito termale regionale. A questo punto le Terme romane possono avvalersi della copertura del Sistema sanitario attraverso i ticket a favore degli utenti dell’intera regione Friuli Venezia Giulia.
Si tratta di un polo caratterizzato da peculiarità e caratteristiche uniche in ordine alla storica qualità terapeutica dell’acqua termale e che rappresenta un patrimonio per l’intera comunità monfalconese. L’accesso alle cure inalatorie e balneoterapiche avviene mediante apposita impegnativa medica.
Le prestazioni erogate per le due tipologie di trattamenti convenzionati vengono inserite in un’agenda computerizzata e la liquidazione economica alla società viene regolata dalle relative fatturazioni inviate all’Azienda sanitaria alla quale fa capo il finanziamento sancito dalla Regione in 300mila euro all’anno.
A partire da ieri, pertanto, le Terme romane sono entrate a “regime ticket”, a far fede proprio dall’atto sottoscritto dalle parti. Il budget assegnato dalla Regione dei 300mila euro è erogabile in dodici mesi, dal primo gennaio al 31 dicembre 2017. Tuttavia, viene tenuto conto anche della copertura di quest’ultimo periodo dell’anno. Ciò significa che la copertura media mensile viene calcolata in 25mila euro.
Il presidente Gianfranco Colautti ha espresso soddisfazione per il raggiungimento di un traguardo atteso da tempo che, con la convenzione, chiude una lunga e complessa procedura amministrativa, preceduta prima dall’autorizzazione sanitaria in ordine alla qualità e all’idoneità della fonte termale e poi dall’accreditamento regionale.
«È un momento molto importante - ha affermato Colautti - poichè ora siamo in grado di riuscire a soddisfare la domanda interna in regione per quanto riguarda le cure inalatorie e la balneoterapia». Ciò rappresenta un’occasione di sviluppo dell’attività dell’impianto termale al fine di richiamare gli utenti della nostra regione con l’obiettivo di contenere le “fughe”, uno degli elementi alla base dell’inserimento delle Terme romane nel circuito termale del Friuli Venezia Giulia.
Inizia la grande sfida per invertire la tendenza e “fidelizzare” i pazienti sfruttanto anche la posizione baricentrica dello stabilimento di via Timavo.
Il convenzionamento sanitario prefigura in prospettiva anche un ulteriore salto di qualità per l’impianto termale cittadino aprendo nuovi scenari per eventuali investimenti all’insegna della “diversificazione” dell’offerta non più solo strettamente sanitaria, ma anche dedicata al wellness.
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