Monfalcone sotto quota 28mila Gli stranieri salgono al 17%

I bangladeshi sono l’etnia più numerosa, quasi il 6% della popolazione Il 9,1% dei residenti proviene dall’Est europeo. Saldo attivo dell’immigrazione
Altran Monfalcone-12.09.2011 Inizio scuola-Scuola Duca d'Aosta-Monfalcone-Foto di Katia Bonaventura
Altran Monfalcone-12.09.2011 Inizio scuola-Scuola Duca d'Aosta-Monfalcone-Foto di Katia Bonaventura

È arrivata a quota 27.910 la popolazione monfalconese, con caratterizzata dalla preminenza del sesso femminile, 14.002 unità, rispetto ai 13.908 maschi. E gli stranieri aumentano e rappresentano ora il 17,12%, pari a 4.779 unità (2.003 femmine e 2.776 maschi). Ciò significa che un monfalconese su 5 non è bisiaco. Gli italiani sono quindi 23.131 (11.999 femmine e 11.132 maschi) in una città in cui sono rappresentate, pur con le dovute proporzioni, ben 89 nazionalità da tutto il mondo. Sono questi i primi dati disponibili dell’ultimo censimento, aggiornati al 31 agosto 2012.

Monfalcone, dunque, rimane sostanzialmente stabile in fatto di cittadini residenti. Nonostante quindi la crisi economica, non risultano “fughe” significative dalla città, pur considerando che la difficoltà economica rimane comunque un fattore importante e trasversale, che coinvolge tutti i cittadini monfalconesi senza distinzione di provenienza. Ciò vale anche per la comunità straniera più rappresentativa, quella bengalese, che, con i suoi 1.662 residenti (625 femmine e 1.037 maschi), rimane in testa alla classifica delle etnie, pari al 5,95%. A buona distanza seguono le altre etnie. Tra le più significative, al secondo posto con 628 residenti (300 femmine e 328 maschi), pari al 2,25%, si assesta quella rumena, seguita dalla croata (390, di cui 102 femmine e 288 maschi), dalla bosniaca (389, di cui 129 femmine e 260 maschi) e dalla macedone (339, di cui 136 femmine e 203 maschi). Guardando agli immigrati provenienti dall’area dell’Est europeo, il numero dei residenti complessivo è pari a 2.546 unità, rappresentativo del 9,1% della popolazione. In pratica, un “monfalconese” su dieci viene dall’Est. Tra le curiosità, la presenza di cinesi che resta invece limitata: 70 residenti di cui 40 femmine e 30 maschi. La comunità straniera conferma il suo grado di radicamento in città. Tra il cantiere navale ed il settore dell’edilizia, ma comprendendo anche la variegata presenza delle attività produttive che pongono Monfalcone al quinto posto in regione, per importanza e peso specifico, si mantiene l’appeal occupazionale, nonostante la difficile situazione economica. E questo si conferma anche per la comunità bengalese, sfatando pertanto la sensazione di un rientro in massa nel Paese di origine vista la delicata situazione del cantiere navale.

«La comunità bengalese - osserva l’assessore Cristiana Morsolin - conferma il loro radicamento in città. I loro progetti di vita sono quelli di una permanenza stabile. La crisi economica, stando ai primi dati forniti dal censimento, non sembra aver costituito un fattore di fuga. Di fronte alle difficoltà, la tendenza piuttosto rimane quella di far rientrare nel Paese di origine le donne e i bambini, in attesa di tempi migliori».

Una popolazione, dunque, stabile. Questo quadro si ripropone con un altro indicatore, il saldo tra immigrati e emigrati.

Nel periodo tra gennaio e giugno del 2012, gli immigrati complessivi sono stati 866 (475 maschi e 391 femmine), mentre gli emigrati sono stati 781 (429 maschi e 352 femmine). Tra questi, gli immigrati stranieri sono stati 431 (254 maschi e 177 femmine) e i comunitari 160 (87 maschi e 73 femmine), mentre gli emigrati stranieri sono stati 270 (161 maschi e 109 femmine) e i comunitari che hanno lasciato la città sono stati 66 (35 maschi e 31 femmine).

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo