Monfalcone, sequestrati accetta e coltelli dalla casa di Garimberti

Disposto il test del Dna sui residui ossei rinvenuti ed eseguito un tampone salivare sulla madre di Ramon Polentarutti. La Procura ha affidato anche una ricognizione ad un professionista dell’Università di Milano
Bonaventura Monfalcone-03.06.2013 Indagini in corso-Via Carducci-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-03.06.2013 Indagini in corso-Via Carducci-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

MONFALCONE La Procura di Gorizia ha disposto il test del Dna sui resti rinvenuti lunedì scorso nell’abitazione di via Carducci. Sono stati sequestrati numerosi reperti durante le perquisizioni eseguite dalla Polizia e dagli uomini della Scientifica. Oltre a resti ossei, si parlerebbe di mozziconi di sigarette, ma anche coltelli, un’accetta e martelli. Roberto Garimberti, il 48enne indagato a piede libero per distruzione e occultamento di cadavere, al momento non è stato ancora ascoltato dagli inquirenti. Intanto, dunque, si procederà con il test del Dna sui resti prelevati dal cortile di via Carducci, al fine di appurarne l’appartenenza a Ramon Polentarutti, il 40enne scomparso due anni fa e al quale sono state già ricondotte le ossa ritrovate nel novembre dello scorso anno nelle vasche di raffreddamento della centrale termoelettrica A2A. Ieri, ai fini della comparazione, è stato prelevato un tampone salivare dalla madre di Polentarutti, ha confermato il procuratore capo di Gorizia, Caterina Ajello. Intanto la Procura ha affidato ad un professionista dell’Università di Milano una ricognizione sui residui ossei, che dovrà stabilire in particolare, se vi sia stata morte traumatica, ha spiegato ancora il procuratore. Per i risultati della perizia sarà necessario attendere almeno una ventina di giorni. (maggiori dettagli nei servizi domani su “Il Piccolo”)

Riproduzione riservata © Il Piccolo