Monfalcone sdogana la Pasqua nell’orto
È stato il consigliere regionale Nicoli a innescare l’iter che ha portato alla liberalizzazione della vendita delle sementi
Coltivare l’orto è un ottimo passatempo
MONFALCONE La clausura in casa imposta dal duello con il Covid-19, annota tra gli effetti collaterali il tempo libero, che tuttavia rischia di dilatarsi a dismisura. Ma c’è una categoria di persone per le quali l’isolamento può essere l’occasione di spendere questo lasso facendo anche attività fisica nel rispetto dei decreti, cioè affondando nel perimetro di casa le mani a terra, rimestando zolle, piantando semi per dar vita a nuovi organismi. Sono gli ortolani. E zucchine, pomodori, lattuga, per loro, non hanno segreti.
Monfalcone sì città del cantiere, ma anche di tanti piccoli appezzamenti coltivati per diletto e tornaconto: vuoi mettere la parmigiana con le melanzane homemade? Di qui la disperazione quando, tra le attività chiuse da un giorno all’altro, pure le agrarie sono diventate off-limits per taluni tipi di prodotti, come appunto le sementi. Non invece per il mangime da somministrare agli animali.
Insomma, una piccola tragedia per chi ha compreso l’equivalenza terra-anima: spopola perfino tra i manager la sostituzione di pesi e cyclette con zappa e vanghe per tenere in forma corpo e spirito. Anche perché certe colture o si piantano adesso oppure la stagione è persa per quest’anno.
C’è voluto l’interessamento della politica per superare l’impasse. L’istanza emersa dal territorio è stata infatti raccolta dal consigliere regionale forzista Giuseppe Nicoli, ex vicesindaco di Monfalcone, che l’ha girata all’assessore alle Risorse agroalimentari, forestali e ittiche e alla Montagna, Stefano Zannier. Che così si è espresso: «Il Governo ha riposto positivamente al chiarimento sul dpcm del 22 marzo posto dalla Regione, confermando che è consentita l’attività di produzione e commercializzazione di prodotti agricoli». «Ciò permette quindi la vendita anche al dettaglio di semi, piante e fiori ornamentali, piante in vaso e fertilizzanti – ha esplicitato –. Si tratta di una puntualizzazione importante per le imprese del Friuli Venezia Giulia che operano in quel settore, per la quale l’amministrazione regionale esprime la propria soddisfazione». Fin qui Zannier, il quale ha evidenziato come il provvedimento del governo ammetta espressamente la produzione, il trasporto e la commercializzazione di prodotti agricoli.
Tale attività rientra infatti fra quelle produttive e commerciali specificamente comprese nell’allegato al dpcm “coltivazioni agricole e produzione di prodotti animali” (codice Ateco 0. 1.), per le quali è ammessa appunto sia la produzione che lo smercio.
Il tema è stato pure inserito tra le faq istituzionali. La vendita però sottostà, naturalmente, a tutte le accortezze necessarie ad assicurare il puntuale rispetto delle norme sanitarie vigenti, tese a contrastare la diffusione del coronavirus.
Soddisfazione tra chi ha il pallino della zappa. «Era un problema molto avvertito in città – sottolinea Nicoli –, poiché sono numerose le famiglie con un orticello in casa, che coltivano questo tipo di hobby. Ringrazio l’assessore Zannier per essersi fatto interprete dell’esigenza».
Stavolta il pollice (verde, ça va sans dire) è tutto su . –
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