Monfalcone, sconto sull’Imu ai proprietari che affittano solo a residenti

Aliquota abbassata al 7,6 per mille anche alle aziende che riutilizzano capannoni esistenti e assumono disoccupati. Tariffe invariate per mense, nido e casa albergo

MONFALCONE. È attesa al varo la politica fiscale dell’amministrazione comunale per il 2021, anno partito senza sprint economico per attività e cittadini ancora in lotta con lo tsunami pandemico. Ma già si riconferma, come l’altr’anno, lo sconto sull’Imu a chi affitta immobili a residenti, con aliquota al 7,6 per mille. Quanto alle tariffe dei servizi a domanda individuale (mense, trasporti, nido, ospizio) restano bloccate, in linea con il 2020: nessuna correzione all’insù neppure per l’adeguamento Istat, cioè al costo vita.

Rinnovate le misure per sopperire alle difficoltà dettate dagli impatti economici dell’emergenza sanitaria e intraprese dal lockdown in poi: Tosap temporanea gratuita agli esercizi per allargarsi sul suolo pubblico con i tavolini e Tari dimezzata per tutt’una serie di attività che hanno subito battuta d’arresto o che comunque l’ente ritiene abbiano avuto una contrazione d’affari. Oltre alle categorie già individuate l’altr’anno, stavolta si spalanca la porta dell’aiuto «anche agli uffici», compresi studi legali e tecnici. Nell’immaginario collettivo l’avvocato o l’architetto non vengono identificati come fasce deboli, ma stando all’amministrazione pure queste figure hanno accusato i colpi della crisi, per la «difficoltà nel riscuotere i crediti».

Quindi in accoglimento all’«istanza avanzata dal consigliere Giuseppe Nicoli», come precisa il sindaco Anna Cisint (che però un anno fa aveva cassato analogo emendamento del forzista), via libera all’inclusione per lo sconto Tari. Il “regalo” della Tosap e l’abbattimento al 50% della tassa sui rifiuti per numerose piccole imprese in difficoltà, commerciali e artigianali, «implicano un sacrificio per l’ente», che sopperisce al mancato gettito con fondi propri. La partita della Tari pesa sul bilancio ben 360 mila euro, 80 mila quella della Tosap. Circa mezzo milione. Ci sono però anche le utenze domestiche: altri 250 mila (erano 120 mila nel 2019) per ridurre la tassa rifiuti alle famiglie in crisi. Totale: 690 mila. «Dal 2015 a oggi, la pressione fiscale pro capite – sempre Cisint – è calata dai 583,92 euro del 2015 agli attuali 418,89».

Si passa quindi all’Imu per gli immobili di industrie e aziende. Riaffermata l’aliquota di base (8,5 per mille), ma vengono introdotte nuove riduzioni: imposta al 4,6 per le aree fabbricabili acquistate nel 2020, in zone industriali e artigianali da Piano regolatore, per un massimo di 2 anni dalla compravendita; al 7,6 per i siti di categoria catastale D1, che risultano dismessi ai fini produttivi e non più utilizzati già dal 2018, che hanno riavviato l’attività di produzione industriale nel 2019-20 e, contestualmente, che hanno assunto personale a tempo indeterminato a Monfalcone, nella misura pari ad almeno il 20% di disoccupati da crisi aziendali; infine al 7,6 per i fabbricati D1, però di nuova costruzione, edificati nel 2019-20, sempre a scopo produttivo e con il vincolo di ingaggio di persone rimaste senza lavoro. Non si applica invece l’aliquota ridotta per edifici esistenti oggetto di variazione catastale o di nuovo e distinto accatastamento, anche per ampliamento.

Esercizi commerciali. Qui l’Imu è ridotta al 4,6 per mille per gli immobili C1 e C3 che non risultano essere utilizzati a fini commerciali o artigianali al 31 dicembre scorso e che saranno riaperti con nuova attività sempre artigianale o commerciale (escluso alimentari e somministrazione). Verrà bissata l’agevolazione della riduzione Tari nei primi tre anni per chi sceglie di aprire un nuovo negozio qui. Sempre 7 per mille nel caso di negozi, laboratori per arti e mestieri e fabbricati dedicati a esercizi sportivi (senza scopo di lucro).

Case in locazione, quindi. Aliquota ordinaria all’8,5 per mille, ridotta al 7,6 per chi affitta a residenti (come già nel 2020), nel rispetto delle misure che fissano i criteri di numerosità massima di occupanti per superficie utile calpestabile. Quanto ai canoni concordati, l’imposta viene ridotta al 75% nel caso di aliquote all’8,5 o 7,6 per i soli contratti che rispettano i medesimi vincoli sull’affollamento di spazi.

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