Monfalcone sceglie tra un poker di donne
MONFALCONE. Tutto nel giro di 48 ore. Chiusura di campagna, apertura dei seggi e innesco della grande maratona elettorale. In palio ci sono i municipi di Monfalcone e Ronchi dei Legionari, comuni a vocazione operaia, tradizionalmente fedeli ai partiti della «galassia rossa», con un Pd a farla da padrone nell’ultimo decennio di giunte. E con un centrodestra, almeno nella città maggiore, per la prima volta compattissimo e risoluto a espugnare le stanze dei bottoni.
L’aeroporto strategico, il cantiere che contribuisce eloquentemente al Pil regionale, lo scalo marittimo in attesa di rilancio: ecco il biglietto da visita della Bisiacaria, gomitolo di strade a racchiudere una popolazione di 31.295 elettori, il 2,8% degli aventi diritto in Friuli Venezia Giulia. Un gruzzolo di voti cui il mondo politico guarda in queste ore con interesse, considerando l’anomalia delle amministrative autunnali (dovuta al fatto che lo scorso giugno nel mandamento è andato in scena il referendum-flop per la triplice fusione di comuni) come un primissimo test di tenuta o rivalsa, a seconda degli esiti, in vista delle regionali 2018. Una vittoria del centrosinistra rinfrancherebbe Debora Serracchiani dopo lo scivolone rompicollo di Trieste e Pordenone. Diversamente, per l’opposizione sarebbe un autentico trofeo di guerra da esibire nel futuro prossimo.
A Monfalcone i cacciatori di scranno hanno raggiunto un discreto numero: 287 aspiranti consiglieri, ma nel frattempo uno - nelle fila dei Pensionati - è deceduto. In pratica un cittadino ogni cento si è candidato. Per la poltrona di sindaco si sfida un poker di donne, con tredici liste al tavolo. C’è l’uscente sindaco Silvia Altran, sostenuta da Partito democratico, Sinistra per Monfalcone, La nostra città, Responsabilmente per Monfalcone; e la rivale di sempre, Anna Maria Cisint, in corsa per il centrodestra con una corrazzata di sette liste (Lega nord, Forza Italia, Pensionati, Monfalcone sei tu, Fratelli d’Italia, La Fenice e Monfalcone responsabilmente con i fatti). Quindi Suzana Kulier, l’unico “pezzo mancante” della coalizione-puzzle di centrodestra, in solitaria marcia verso piazza della Repubblica con Alternativa per Monfalcone; e infine l’esordiente grillina Elisabetta Maccarini a rappresentare la novità di queste elezioni, visto che per la prima volta il Movimento 5 stelle si affaccia alla Rocca. Con tanto di benedizione di Ilaria Dal Zovo, in qualità di consigliere regionale, nonostante le centi polemiche. Dunque nell’anno dell’adunata elettorale senza fine - ché qui alle spalle già figurano due referendum, quello sulle trivelle e l’altro appunto sulla fusione, con un terzo di rango costituzionale in agenda il 4 dicembre - si torna alle urne domenica. E in caso di ballottaggio, ipotesi ritenuta abbastanza probabile nella città dei cantieri, il rischio è di una richiamata ai seggi (la quarta in cinque mesi) il 6 novembre.
Le operazioni di votazione si svolgeranno domenica dalle 7 alle 23, ma lo scrutinio sarà posticipato a lunedì, dalle 8. Nell’opzione ballottaggio, invece, si consumerà immediatamente, alla chiusura dei seggi. La scheda è color arancione e come sempre sarà possibile esercitare il voto disgiunto.
Dei 21.271 cittadini chiamati a partecipare all’election-day 10.234 sono uomini e 11.037 donne, che come sempre fanno la parte del leone. Nei 21mila e rotti si conteggiano anche i 1.825 iscritti all’Anagrafe degli italiani residenti all’estero (Aire): per esercitare il diritto di voto dovranno prendere un aereo o un treno e venire dopodomani a Monfalcone. Ma nel conteggio figurano pure gli 88 (35 maschi e 53 femmine) presenti nelle liste aggiuntive, cioè cittadini comunitari (che hanno richiesto di votare) o residenti nella provincia di Bolzano. L’apertura dei seggi incombe, i riflettori sono tutti puntati sulla Bisiacaria.
Riproduzione riservata © Il Piccolo