Monfalcone, salvato bimbo di tre anni a spasso da solo
MONFALCONE Se ne stava lì, smarrito, nel parcheggio di via Matteotti a chiedere insistentemente della sua mamma. Protagonista della vicenda a lieto fine, un bimbo di soli tre anni che non si era nemmeno accorto di essere “scappato” di casa. Chissà quale motivo l’ha indotto, intorno alle nove di ieri mattina, a prendere la porta di casa proprio mentre sua madre era in bagno. Senza dire nulla, ha aperto la maniglia e si è incamminato da solo fuori casa. L’unica cosa che ha portato con sé, il telefonino della mamma. L’aveva evidentemente preso in mano per gioco, senza sapere che quell’oggetto sarebbe stata la sua salvezza.
Ad accorgersi di lui, tutto solo in mezzo al parcheggio, alcuni passanti che, nel vedere un bimbo di tre anni a passeggio, hanno prima di tutto alzato lo sguardo cercando un adulto vicino a lui. Hanno scrutato e scrutato. Ma niente. Si sono resi conto che non c’era nessuno ad accompagnarlo. Avvicinatisi, hanno notato che il piccolo tremava e cercava i suoi genitori. A quel punto lo hanno preso per mano e si sono accorti che il bimbo, di nazionalità bengalese, vista la tenera età sapeva solo dire “mamma e papà”. Cercare di capire da lui come mai si trovasse in quella situazione era impossibile. L’unica cosa da fare era chiamare la polizia locale.
«Così è stato – conferma il comandante Rudi Bagatto –. Questa mattina il Comando di viale Rosselli ha ricevuto la telefonata da parte di alcuni cittadini che hanno trovato il bimbo lì a passeggiare da solo. Gli agenti si sono precipitati e sul posto e, dopo averli ringraziati, hanno portato il piccolo nei nostri uffici». A quel punto i vigili hanno cominciato a chiamare, dallo stesso cellulare che il bimbo aveva in mano, i numeri che erano stati registrati nella rubrica fino a quando chi ha risposto ha saputo dare le generalità e l’indirizzo della proprietaria. Quest’ultima, I. R. , bengalese di 31 anni, nel ricevere la telefonata della polizia locale, ha subito affermato di essere la madre ammettendo di aver “perso” il figlio in quei pochi minuti in cui era andata in bagno. Da lì si è precipitata nel Comando di viale Rosselli per riabbracciare il figlioletto. Forse la signora non si aspettava però che l’incidente le avrebbe procurato la denuncia per abbandono di minore che, al suo arrivo, gli agenti le hanno immediatamente notificato. Un reato decisamente grave, considerando che, come spiega il comandante Bagatto, «prevede come pena l’arresto da sei mesi a cinque anni».
Bisognerà considerare tutte le attenuanti del caso, ma quella che di primo acchito potrebbe sembrare una semplice disavventura rischia di avere delle conseguenze ancora più gravi.
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