Monfalcone, salvata grazie al defibrillatore
MONFALCONE Salvata in spiaggia grazie al defibrillatore. È stato un pomeriggio all’insegna dell’emergenza, una corsa contro il tempo, quello dello scorso martedì, sul litorale di Marina Julia. Una bagnante goriziana di 71 anni, C.R. le sue iniziali, ha rischiato la morte, colta da un improvviso arresto cardiaco, mentre era distesa sul lettino sotto l’ombrellone. Un ruolo comunque significativo l’hanno avuto i primi soccorsi che hanno scongiurato danni cerebrali.
La donna era giunta a Marina Julia assieme ad un accompagnatore, Alessio Mele, infermiere della Croce Verde di Gorizia. Una giornata di relax sul litorale che in questa estate di calura è piuttosto animato. La scelta è caduta sullo stabilimento Number One, con il noleggio del “kit” delle attrezzature balneari. Tutto bene, dunque, finché poco prima delle 17 la goriziana è stata colta dal malore.
Momenti febbrili, concitati dalla necessità di intervenire con estrema urgenza. Alessio Mele ha subito lanciato l’allarme, raggiunto dall’assistente bagnanti dello stabilimento Denis Poropat, monfalconese di 48 anni. La donna è stata sottoposta ai primi interventi di soccorso, il massaggio cardiaco e la ventilazione artificiale avvalendosi del pallone autoespandibile Ambu. Tuttavia nessun segno di ripresa, le manovre di procedura d’emergenza praticate non fornivano l’esito auspicato.
A quel punto l’assistente bagnanti dello stabilimento ha avuto un provvidenziale lampo di memoria. S’è infatti ricordato che il Circolo velico windsurfing Marina Julia adiacente proprio al Numer One, era dotato di defibrillatore, acquistato lo scorso autunno.
Il tempo di inviare un ragazzino al Circolo velico e sono partite le scariche elettriche. Al terzo tentativo, la donna ha ripreso coscienza. Nel frattempo è giunta l’ambulanza del 118. La paziente è stata trasferita all’ospedale triestino di Cattinara. Le sue condizioni, come poi hanno riferito i familiari della donna, sono buone.
Una giornata di mobilitazione e di apprensione finita per il meglio. Quel pomeriggio al Circolo windsurfing era presente la responsabile Francesca Merlino, istruttrice e gestore del defibrillatore, che è intervenuta con rapidità e professionalità.
Insomma grazie alla strumentazione e ad una sincronica azione di primo soccorso che ha evitato danni cerebrali, la donna è stata riportata alla vita.
È stata una vera e propria “manna” quel defibrillatore, del quale il Circolo velico s’è dotato, ottemperando all’obbligo di legge previsto per le strutture sportive.
«È andato tutto bene – ha osservato Ezio Ferin, direttore sportivo del Circolo windsurfing –. Abbiamo acquistato il defibrillatore lo scorso autunno. Abbiamo informato tutti i concessionari della spiaggia circa la nostra dotazione, proprio ai fini della sicurezza sanitaria». I venti soci del Circolo hanno seguito il relativo corso ai fini del corretto utilizzo della strumentazione.
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