Monfalcone, risarcito il danno dell’investimento-truffa
Aveva investito i propri risparmi in prodotti finanziari affidandosi alla promotrice finanziaria Mirella Macera, allora contitolare dell’Agenzia assicurativa e finanziaria Unipol, in via San Francesco.
Un investimento di circa 58mila euro, finiti nel “buco nero” di una truffa quantificabile sull’ordine di almeno oltre un milione di euro ai danni dei risparmiatori.
Il pensionato monfalconese, oggi 69enne, ha ottenuto il risarcimento del danno. È stato sancito dal Tribunale civile di Gorizia, assieme agli interessi, per oltre 60mila euro di ristoro. L’uomo si era affidato per la causa civile all’avvocato Michele Tuni.
La sentenza, provvisoriamente esecutiva, è quella del giudice Annalisa Barzazi e risale al 22 aprile.
Il giudice ha condannato l’ex promotrice Macera, ma anche l’istituto per conto del quale la monfalconese operava, Unipol Banca. Con ciò riconoscendo il “legame solidale” tra la donna e l’istituto di credito, in virtù del fatto che la normativa prevede come a rispondere in solido, cioè a pagare, non debba essere solo la persona che ha commesso il reato, ma anche l’ente o istituto che si avvale del suo operato.
Un principio, il “legame solidale”, già riconosciuto nell’ambito di altri due procedimenti civili promossi da altrettanti risparmiatori monfalconesi truffati dalla Macera per i quali nel 2015 il giudice Rossana Nurra aveva condannato al risarcimento in questo caso Unipol attraverso l’Ugf Assicurazione Spa. La società assicurativa aveva successivamente impugnato entrambe le sentenze civili di primo grado presentando ricorso in Appello. Casi sempre seguiti dall’avvocato Tuni, in attesa del pronunciamento delle sentenze.
Sentenze, dunque, provvisoriamente esecutive tenendo conto degli ulteriori gradi di giudizio. In questo senso, pertanto, i pagamenti sono di fatto sospesi.
Per Federconsumatori si tratta della terza sentenza civile di primo grado favorevole ai risparmiatori assistiti, a distanza di circa sei anni dall’esplosione della vicenda.
Attualmente l’associazione sta seguendo altri quattro risparmiatori che hanno perduto le proprie risorse economiche, casi per i quali sono pendenti i procedimenti al Tribunale civile di Gorizia. Risparmiatori quindi in attesa di sentenza. Viene sempre sostenuto il principio del “legame solidale”, chiamando in causa l’Agf Assicurazioni di Unipol.
Marco Valent, di Federconsumatori, ha osservato: «Nei casi che abbiamo seguito andati a sentenza siamo riusciti ad ottenere il riconoscimento della responsabilità oggettiva non solo dell’ex agente finanziaria, ma anche a carico delle società mandatarie. È un risultato significativo, pur tenendo conto degli ulteriori sviluppi giudiziari in sede civile. Dopo anni i risparmiatori danneggiati hanno avuto comunque la possibilità di veder riconosciuto il danno e con esso il recupero delle somme perdute».
La vicenda era scaturita nel 2011, quando fu avviata una indagine da parte della Procura, che aveva messo in luce una truffa consistente. Erano stati coinvolti una trentina di risparmiatori. Alla monfalconese avevano affidato i propri risparmi, con estrema fiducia, tanto da stabilire anche veri e propri rapporti di amicizia. Le cifre erano variabili, da importi di qualche migliaio di euro fino a 20-40mila euro, per arrivare anche ad investimenti da 400mila euro.
Macera aveva affrontato il procedimento penale a suo carico al Tribunale di Gorizia. La donna era stata accusata di appropriazione indebita, abuso di autorità, nonchè falsità in scrittura privata. Il procedimento si era concluso con il patteggiamento, concordato tra il legale difensore della donna e il Pubblico ministero, accolto dal giudice. La pena comminata alla monfalconese era stata di 2 anni di reclusione, con la sospensione condizionale, e di 2.600 euro di multa.
Riproduzione riservata © Il Piccolo