Monfalcone, residenti a quota 28.258: uno su 5 è straniero

MONFALCONE In totale controtendenza rispetto al capoluogo di provincia e al resto dei Comuni del Basso Isontino, la popolazione di Monfalcone continua a crescere. Il merito è, ancora una volta, dell’immigrazione, italiana e straniera, in grado di compensare un saldo naturale (il rapporto tra nati e morti) che rimane negativo.
Stando ai dati forniti dai Servizi demografici del Comune, la città dei cantieri chiude così il 2015 con 28.258 residenti contro i 28.122 di un anno prima, pari a un incremento dello 0,5%, e soprattutto con quasi un migliaio di abitanti in più rispetto al 2012, anno in cui si sono fatte sentire le difficoltà della cantieristica e di altri settori del comparto industriale.
Proprio la ripresa della produzione nel cantiere navale sembra essere il principale motore dell’arrivo di nuove persone a Monfalcone, anche se il numero di trasferimenti è stato inferiore rispetto all’anno prima.
Il saldo è stato comunque positivo, con 230 nuovi cittadini acquisiti dalla città. Nel 2015 gli immigrati sono stati 1.536 (contro i 1.658 del 2014), di cui 333 da Paesi extracomunitari, un numero pressoché invariato rispetto ai 12 mesi precedenti, e 166 da quelli dell’Unione europea, 158 dal Sud e 313 dal resto d’Italia.
Rispetto queste aree la città si conferma decisamente attrattiva. Il saldo è positivo, perché verso l’estero, comunitario ed extracomunitario, lo scorso anno si sono mosse 157 persone, 70 verso il Sud e 261 verso altre regioni del Paese.
Diverso è, invece, il discorso per il territorio limitrofo, compresi Gorizia e il resto dell’Isontino, perché i dati relativi allo scorso anno sembrano confermare la fuga, ormai “storica”, di una fetta di abitanti monfalconesi di più lunga data dalla città: contro 268 immigrati nel 2015 ci sono stati 344 emigrati verso il mandamento.
L’unica area a fare eccezione è quella di Trieste e della sua provincia, perché le 87 partenze verso il capoluogo regionale sono state compensate da 94 arrivi.
Certo è, comunque, che Monfalcone continua a diventare sempre più “straniera”, a fronte di 5.776 abitanti originari di 83 diversi Stati, pari al 20,44% del totale della popolazione monfalconese, contro i 5.517 del 31 dicembre 2014, pari al 19,61% dei residenti. Siamo dunque a un quinto della popolazione.
Le principali comunità insediate a Monfalcone si sono ampliate ancora. Discorso valido anche per la comunità bengalese, che pure sta conoscendo un fenomeno di emigrazione verso la Gran Bretagna, e passa da 1.866 a 1.945 componenti (più 4,2%), quasi il 7% della popolazione complessiva di Monfalcone.
La comunità rumena tocca quota 1.000 con un incremento pari al 10,6%, mentre si mantengono stabili quella croata (455 persone), quella bosniaca (381), quella macedone (292). L’incremento più significativo lo scorso anno è stato però quello degli stranieri originari della Somalia, 184 contro i 123 del 2014, pari a un aumento di quasi il 50%, apparso comunque da subito anomalo al Comune che l’ha segnalato alla Prefettura, contribuendo ad avviare i controlli che hanno portato alle denunce per aver avviato procedure di ricongiungimento familiare attraverso l’esibizione di documenti falsi o alterati.
Continuano a crescere anche i cinesi, comunque, saliti da 140 a 159. La presenza di stranieri, in ogni caso, svecchia la città, come dimostrano i dati relativi alla struttura demografica della popolazione. I nuovi bambini nel 2015, anno che ha registrato il più alto tasso di natalità dell’ultimo quinquennio, sono stati 285, contro i 249 del 2014, mentre i decessi sono stati 379, contro i 346 dell’anno prima, ma aumentano ancora i giovani: 1.721 bambini tra 0 e 6 anni contro i 1.430 del 2014, 1.932 tra 7 e 14 anni contro 1.913, 3.949 ragazzi tra i 15 e i 29 anni contro 3.798.
Nello stesso tempo diminuiscono gli ultrasessantacinquenni, scesi da 7.431 a 7.088. Solo l’8,8% della popolazione è laureato e il 17,6% ha un diploma di scuola superiore.
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