Monfalcone, quattro opzioni per corso del Popolo

Le ipotesi: mantenimento della “Zona 30”, pedonalizzazione, inversione del senso di marcia, modifica della circolazione in centro
Bonaventura Monfalcone-30.07.2013 Nuove aiuole-Corso del popolo-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-30.07.2013 Nuove aiuole-Corso del popolo-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

MONFALCONE Corso del Popolo, riaperto al traffico a Zona 30 chilometri orari, sarà parte integrante della rivisitazione del Piano del traffico, per il quale si aprirà il dibattito nei prossimi mesi. La revisione del Put manterrà comunque la sua struttura mandamentale, concentrandosi però sull’area centrale di Monfalcone. Il confronto con i cittadini, le categorie economiche, assieme ai tecnici e all’amministrazione comunale, non mancherà di fare la sua parte per decidere, nel modo più partecipato e condiviso possibile, il nuovo volto della viabilità cittadina. Intanto, tra gli addetti ai lavori, si ipotizzano 4 opzioni possibili per il corso.

Mantenimento

della “Zona 30”

Sul tappeto il mantenimento dello “status quo”, con il traffico a 30 chilometri orari e la convivenza di tutte le utenze, dall’espansione dei pubblici esercizi ai pedoni e ciclisti, ai mezzi del trasporto pubblico urbano con adeguato tonnellaggio. Gli interventi necessari riguarderebbero la sistemazione definitiva della “Zona 30” del corso e quella di viale San Marco. Punti favorevoli: non si modifica la viabilità del centro e quindi le abitudinii dei cittadini. Il corso verrebbe arredato definitivamente, il viale vedrebbe, invece, la rettifica della pista ciclabile con un consistente aumento dei posti-auto. Non verrebbe modificato il trasporto pubblico urbano. Punti sfavorevoli: alcune difficoltà nella “leggibilità” del centro urbano, specie per l’accesso ad alcune aree di sosta.

Corso

pedonale (Ztl)

Prendendo in esame l’ipotesi-pedonalizzazione, si deve parlare di Zona a traffico limitato, dovendo consentire le operazioni di carico e scarico, nonchè l’intervento dei mezzi di soccorso. Si profilerebbe un arredo definitivo del corso e la sistemazione definitiva del viale. Punti favorevoli: poche modifiche alle abitudini dei cittadini, arredo urbano per il corso che potrebbe assumere un ruolo importante, rivisitazione completa del viale. Punti sfavorevoli: la revisione dell’assetto del trasporto pubblico urbano e il ripensamento viario dell’area tra le vie San Francesco e Duca d’Aosta. Da considerare anche l’impatto per le attività commerciali con l’assenza del traffico, preoccupazione più volte espressa dall’Ascom, contraria alla pedonalizzazione.

Inversione

del senso di marcia

C’è poi l’inversione dell’attuale senso di marcia: assieme alla modifica della segnaletica, s’imporrebbe il riassetto del corso, compresa la viabilità tra le vie San Francesco e Duca d’Aosta. Rilevanti sarebbero le modifiche del trasporto pubblico urbano. Punti favorevoli: maggiore accessibilità all’area di sosta di via della Resistenza per chi arriva da Est. Punti sfavorevoli: modifica delle abitudini dei cittadini per il trasporto pubblico urbano e per la mobilità su gomma. Forse qualche difficoltà a raggiungere il parcheggio di via della Resistenza per chi proviene da Ovest.

Modifica del traffico

in centro

Altra ipotesi è la modifica della circolazione stradale in centro, con accesso da Ovest, ossia da via Duca d’Aosta. Verrebbe invertito il senso di marcia dell’anello centrale, via Garibaldi, Bixio, Carducci, Foscolo, Valentinis, Matteotti, Rosselli e Duca d’Aosta. La revisione completa del sistema di mobilità pubblica e privata sarebbe necessaria, come il trasporto pubblico urbano. Potrebbe anche rendersi utile la realizzazione di una rotatoria, già prevista dall’attuale Put, tra le vie Foscolo e Valentinis, vicino al Commissariato. Punti favorevoli: migliore accesso al centro, con l’arteria stradale principale a riprendersi, almeno in parte, il ruolo del passato, direttrice verso piazza della Repubblica, e con migliore accesso alle aree di sosta, forse aggiungendo pure ulteriori stalli. Punti sfavorevoli: modifica profonda delle abitudini di tutte le utenze, compreso il trasporto pubblico urbano e il sistema della ciclabilità. Sarebbe altresì necessario testare la capienza della rotatoria dell’Anconetta.

Riproduzione riservata © Il Piccolo