Monfalcone, progetto da 4,7 milioni sul canale Valentinis: terrazza sospesa e la maxi-rotatoria

Assegnato l’appalto, via libera al dragaggio. La piazza sul mare ingloba anche di alcune aree Fincantieri 
L’affaccio sul canale Valentinis, il sindaco Anna Cisint con Renato Fabrizio Russo. Foto Katia Bonaventura
L’affaccio sul canale Valentinis, il sindaco Anna Cisint con Renato Fabrizio Russo. Foto Katia Bonaventura

MONFALCONE Nel diradarsi di occasioni sociali, immaginare un luogo, una terrazza sul canale Valentinis, dove tornare presto a vivere vite più libere e leggere è sembrata una cosa distante anni luce dall’oggi.

Eppure venerdì 19 marzo, di mattina, ha preso ufficialmente forma il progetto della testata del porticciolo Nazario Sauro, nelle sembianze di una nuova piazza sospesa sul mare, a gradoni. Elevata, nonostante il cemento armato e l’intelaiatura metallica coperti da pietra locale, magari d’Aurisina, su gambe inflessibili affondate nell’acqua, vale a dire pali d’acciaio. Una piazza che si mangerà una buona fetta degli specchi acquei sotto l’attuale ponte (tecnicamente fino al terzo lampione), coprendoli. A prova di onde - misure e altezze sono state elaborate analizzando la media delle maree negli ultimi 50 anni e la portata del canale stesso - e dunque dei potenziali effetti sconvolgenti di acqua alta e sciroccate, in quel punto comunque inosservati.

L’aggiudicazione dell’opera di importo globale pari a 4,7 milioni di euro (finanziati dalla Regione), di cui 3,4 per le opere vive e 350 mila euro già spesi per la sola progettazione, è stata effettuata nei giorni scorsi. Tra nove concorrenti, anche da fuori regione, a imporsi nella gara al massimo ribasso è stata la ditta Cicuttin di Latisana. Tra una settimana l’affidamento, cui seguiranno 35 giorni di stand still, a chiusura del procedimento selettivo delle offerte. Dunque via al cantiere a fine aprile, con chiusura esattamente un anno dopo, almeno da cronoprogramma riferito. Non si tratta solo di realizzare gradinata, piazza sul mare, edificio terrazzato con info point e nuovi ormeggi a finger, come a porto San Rocco, sul lato ora occupato dalla Capitaneria e un domani invece banchina per le 19 imbarcazioni tesserate dell’associazione La Darsena (l’approdo della Guardia costiera si sposterà più a sud, sulla base di pregresse intese): c’è in ballo anche il dragaggio di 2,5 metri, per consentire, un domani, al Delfino verde di attraccare pure al punto più a Nord del Mediterraneo, il porticciolo Nazario Sauro. Opera, su delegazione amministrativa intersoggettiva, il Consorzio per lo sviluppo economico, che appunto ha indetto il bando per i lavori.

Un «progetto non semplice da imbastire», ha ricordato alla conferenza stampa di ieri il sindaco Anna Cisint, che ha dovuto superare ostacoli come l’attività di de-bombing o questioni di titolarità delle aree, per esempio. «Non tutte in campo al Comune», ha precisato su quest’ultimo punto la prima cittadina, ricordando l’azione diplomatica esercitata su Fincantieri dell’assessore ai Rapporti con il mondo produttivo, Antonio Garritani, pure presente. Una parte dell’area oggetto di intervento è stata infatti liberamente donata dall’azienda navalmeccanica: si tratta della cosiddetta “foresta”, triangolo di 446 metri quadrati di terreno, dove i cantierini di una volta accatastavano il legname utile a imbastire lo scheletro per il supporto delle navi in varo. Con un gioco di parole il sindaco ha voluto rappresentare il concetto: «Fincantieri lo ha fatto “spintaneamente”». Per dire che la trattativa non dev’essere stata agevole. Quindi le consultazioni, oltre alla Darsena anche l’associazione Canale Valentinis. La caccia ai quattrini, con «ringraziamento alla Regione». E l’impegno in prima battuta anche dell’ex vicesindaco Giuseppe Nicoli, oggi consigliere regionale di Forza Italia, che ha ricordato come «questo del porticciolo, assieme alla ciclabile sull’ex ferrovia e alla nuova piazza», siano stati «i primi tre progetti avanzati dall’amministrazione di centrodestra al suo insediamento». Un modo «per collegare il mare al nostro Carso». Nell’illustrazione dell’opera si sono invece alternati il presidente e direttore Csem, rispettivamente Fabrizio Renato Russo e Cesare Bulfon. L’intervento si è raccordato anche con il progetto della maxi rotatoria sul viale, ottenendo l’impegno, da parte di Fvg Strade, di realizzare preliminarmente la parte in comune, ovvero un muretto a confine tra le due porzioni di area. Quanto ai posteggi, su cui sorgerà l’edificio a servizio delle realtà associative, con annesso bar e infopoint, lato murales, non si perderanno ma saranno solo spostanti più avanti, nell’area dell’ex benzinaio. Va da sé che la rivendita ittica della Cooperativa Fra pescatori, che trarrà beneficio dalla generale riqualificazione, resterà invece dov’è. —

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