Monfalcone, primo trasporto di bramme via ferrovia: tolte dalla strada 1000 tonnellate, 16 Tir
MONFALCONE Primo trasporto di bramme via ferrovia dal porto di Monfalcone, si tratta di un carico di oltre mille tonnellate, 32 bramme. Vale a dire che sulla strada sono andati 16 Tir in meno. A distanza di otto anni, da quando era stato interrotto, è ripreso il traffico ferroviario sui binari che collegano lo scalo di Monfalcone a quello di San Giorgio di Nogaro nella zona dell’Aussa Corno dove sono dirette in generale le bramme per le acciaierie e che finora arrivavano via gomma e da qualche tempo anche via mare.
Lunedì scorso le bramme che erano state sbarcate a Monfalcone sono state caricate su due convogli, il primo composto da 16 carri con altrettante bramme, pari a 566, 21 tonnellate, dirette alla Trametal. Il secondo convoglio, altri 16 carri per altrettante bramme, pari a 495, 19 tonnellate, per le officine Tecnosider. Quattro ore in tutto di lavoro e il treno è partito dal raccordo ferroviario per immettersi sulla rete nazionale collegata poi al raccordo dell’Aussa Corno di San Giorgio che è stato riattivato dopo le verifiche e gli interventi da parte di Rfi sulla piena utilizzabilità.
Le operazioni nello scalo sono state svolte dalla Compagnia portuale di Monfalcone. Soddisfatto il presidente, Riccardo Scaramelli che precisa: «Siamo riusciti a realizzare questo primo trasporto via ferrovia – dice – e questo grazie ai contributi della Regione che abbattono i costi. Altrimenti non sarebbe stato possibile».
Il trasporto di lunedì è soltanto il primo di una serie, già domani infatti è previsto un secondo viaggio, altre mille tonnellate e altri 16 Tir in meno che non circoleranno sulle strade che collegano Monfalcone a San Giorgio.
«È stato attivato prima il trasporto via mare, ora quello via ferrovia, una grande vittoria per Monfalcone – commenta il sindaco Anna Cisint – anche perché su questo problema delle bramme abbiamo stressato tutti da oltre un anno e mezzo. Ora vediamo alcuni risultati, ma non ci fermeremo qui. Ho dato un incarico a un ingegnere specializzato di fare una perizia che spero dia le risposte che attendo sul trasporto via gomma, da tutti i punti di vista. Soprattutto quelli dell’inquinamento e della sicurezza. Il mio obiettivo è arrivare a vietare i trasporti eccezionali su gomma».
Prima dunque il trasporto via mare delle bramme, e anche qui la Regione ha stanziato 1 milione e 228 mila euro (220 mila per il 2017, 1 milione per il 2018) per facilitare il servizio tra i due scali. Ora tocca alla ferrovia che potrebbe dare risultati ancora più incoraggianti visto che via mare il trasporto viene fatto scaricando una parte di bramme a Monfalcone altrimenti la nave non riesce ad entrare a Porto Nogaro. Per la ferrovia sono stati stanziati 400 mila euro suddivisi tra le aziende che ne hanno fatto domanda. Duecento mila alla Inter-Rail per il servizio sperimentale, e altri 200 mila destinati a DB Cargo Italia, Captrain Italia e Mercitalia nRail. –
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