Monfalcone. Pranzo di Natale al ristorante “in frenata”: calo del 30%

Gli effetti della crisi. Si spera nelle prenotazioni dell’ultimo minuto. E intanto chiude la trattoria “Al Porto”

MONFALCONE. Questa volta, con la crisi galoppante, proprio non c’è stato verso: tavoli vuoti e coperti occupati solo a metà, pazienza se l’occasione è speciale e se, almeno a Natale, le tendenza è quella di aprire più volentieri il portafoglio. Ristorazione in profondo rosso a Monfalcone, dove i titolari di attività anche rinomate, per certi versi storiche, ammettono che il 2011 è stato un annus horribilis, con una flessione dal 15 al 30% degli incassi. Prova del nove: ieri sera la trattoria “Al porto Panzano”, gestita da Luciano Marchesi, ha servito ai clienti l’ultimo pasto.

Si spegne un’insegna, dunque: «Il calo di lavoro alla Fincantieri - commenta il titolare, che aveva preso in affitto i locali - ha determinato un minor afflusso di persone, così a fronte di un aumento delle spese mi sono visto costretto a prendere questa decisione: tornerò al bar Iridia, di mia proprietà, a preparare caffè. Là il lavoro non manca. Purtroppo questo è stato un anno tremendo per la ristorazione e il commercio, specialmente gli esercenti e anche i titolari di bar hanno accusato il colpo. C’è stato un periodo in cui i locali spuntavano come funghi, ora pagano tutti questo sviluppo». «Le tasse e le bollette ci hanno massacrato - conclude -. Se verrà qualcuno dopo di me? Non lo so. Per Panzano spero di sì».

Almeno per il pranzo di Natale, comunque, le prenotazioni hanno in parte retto: «Tutti occupati i nostri 40 coperti - spiega Mirco Zaganelli del ristorante “Ai Castellieri” - proporremo un menù a degustazione, con due antipasti, due primi, un secondo e il dessert: 45 euro, bevande escluse». «La crisi? Si sente eccome - prosegue -, anche parlando coi colleghi, ci si rende conto che, ormai, resistono solo le pizzerie. Il calo quest’anno si è sentito dappertutto: non solo nelle prenotazioni, ma anche nelle cene delle ditte. Tutti hanno tagliato le spese. Noi, in ristorante, dal 2010 a oggi abbiamo avuto una flessione del 30%».

«Le difficoltà ci sono ma si cerca di resistere - commenta una dipendente della Trattoria Famiglia Polimeno -: le prenotazioni sono arrivate, ma poteva andare meglio. Per natale 40 coperti occupati su un centinaio di disponibilità. Il menù è a prezzo bloccato: 40 euro, ma per chi pranza alla carta la spesa è anche inferiore».

Tutto al completo, invece, il ristorante “Ai Campi”: «Diciamo però che negli anni precedenti, agli inizi di dicembre, ogni tavolo risultava giù occupato, mentre stavolta si sono avuti posti liberi fino alla scorsa settimana - sostiene il gestore -. Il menù è fisso: due antipasti, un primo e due secondi per 45 euro, dolci e bibite esclusi. Quanto all’attività del 2011 abbiamo registrato una flessione del 15%. E nel 2012 sarà ancora peggio, alla luce della situazione economica generale».

Anche “Alla Carrozza” (menù fisso per 40 euro) tutto pieno: «La crisi si è avvertita - dice la titolare Damiana Colarich - ma ancora non l’abbiamo quantificata sotto il profilo finanziario». Invece soddisfatti i gestori dell’osteria “Alla Fortuna”: «Non ci lamentiamo - dice la titolare -: la sessantina di posti a disposizione risulta tutta occupata, presenteremo un menù fisso da 50 euro, con antipasto, primo, secondo, dolce e caffè. Cerchiamo di resistere, la crisi bisogna pur combatterla, o no?».

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Riproduzione riservata © Il Piccolo