Monfalcone, polizia ferma la festa abusiva: multa per 38 ragazzi, c’è chi getta la droga

Organizzata in via Grado dietro il capannone di una ditta artigiana. Alcuni hanno cercato di ostacolare l’ingresso degli agenti

/ MONFALCONE Se le discoteche hanno richiuso i battenti, nelle more del rischio assembramento, i ragazzi non rinunciano alla “movida”. Si ricorre anche alle feste, com’è proprio degli adolescenti. Niente di più normale e legittimo per i giovani, pur mantenendo il dovuto comportamento in ordine alla tutela della salute in questa fase ancora di indirizzi prescrittivi. Giovedì in via Grado, a Monfalcone, festa tra amici, dunque. Dietro il capannone di una ditta artigiana. L’affluire a grappoli all’interno di un’area esterna di pertinenza privata, un cortile, attrezzato per dar corso a balli e musica.

Il clima gioviale, ci si conosce o si intrecciano nuove presentazioni. Ma giovedì notte la Polizia non s’è limitata a notare il via vai dei ragazzi. È intervenuta dopo aver constatato che in quel cortile la festa era affollata.

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Gli agenti del Commissariato cittadino hanno trovato 40 ragazzi, anche dei minorenni, senza mascherina o altre protezioni. E hanno recuperato alcune sostanze, presumibilmente marijuana, pastiglie rosa tipo ecstasy, e cocaina per oltre 3 grammi. C’erano anche due grinder, cosiddetti “tritaerba”. Il tutto gettato alla rinfusa a terra. Posto sotto sequestro senza poter evidentemente individuare i detentori. Trentotto sono state le sanzioni per illeciti amministrativi, secondo le norme in materia di prevenzione e contenimento dell’epidemia da Covid-19. Quanto all’organizzazione della festa, è stata contestata l’attività di ballo non autorizzata.

Serata movimentata, giovedì, luci e musica si sono bruscamente interrotte, nel momento in cui la Polizia ha “spento l’interruttore” facendo incursione nel cortile.

Ormai a tarda ora, erano passate le 23, le festa era in pieno svolgimento.

Agli agenti in servizio ai fini della prevenzione e alla repressione del traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope, nonché al rispetto delle prescrizioni anti-Covid 19, la festa in via Grado non è passata inosservata. Il via vai di ragazzi e ragazze diretti verso l’ingresso di accesso al locale commerciale, al momento chiuso, non poteva che notarsi. Tanto che i poliziotti si sono posti in assetto d’osservazione per capire quanto era in corso. Hanno constatato che nella parte posteriore del capannone principale, nello spazio aperto c’erano diversi giovani assiepati. Si ballava a ritmo di musica ad alto volume e le luci colorate, come è stato spiegato dalla Polizia.

Finché è arrivato il momento di intervenire. È stato quando alcuni ragazzi hanno raggiunto il locale commerciale, in attesa di poter entrare attraverso la porta di ingresso principale, chiusa dall’interno. Appena aperta gli agenti si sono presentati, procedendo ai controlli. Una vera e propria attività da ballo, è stata definita la festa dagli inquirenti. Né sono mancati tentativi di ostacolare l’attività di polizia, subito bloccati dagli agenti, che hanno raggiunto il cortile nell’area aperta retrostante.

L’immediata evidenza è stata la presenza dei quaranta ragazzi senza mascherine o coperture alternative al volto, e senza alcuna attenzione in fatto di distanze interpersonali. Gli agenti hanno proseguito con gli accertamenti, alla ricerca di eventuali sostanze stupefacenti, o psicotrope. E sotto i loro occhi, disseminate a terra, se non anche finite dietro alcuni manufatti quanto è poi stato sequestrato.

I tentativi di ostacolare l’azione della Polizia devono aver insospettito gli inquirenti. Sostanze riconducibili solo ad alcuni ragazzi, che hanno fatto in tempo a sbarazzarsene.

A tirare le fila sono stati i provvedimenti assunti, dopo l’opera di identificazione dei partecipanti, con le 38 sanzioni amministrative in relazione alla violazione delle norme anti-Covid e la contestazione circa la mancata autorizzazione dell’attività da ballo.

A margine di questa vicenda si pone una riflessione. A partire dalla necessaria consapevolezza da parte dei giovani in ordine al mantenimento delle prescrizioni di sicurezza sanitaria, per quanto lo spirito adolescenziale possa a volte tendere a “semplificare” e quindi sottovalutare i rischi. Gli effetti della “movida” anche nella nostra regione hanno avuto la loro parte ai fini dei nuovi contagi. Rimane il richiamo al senso di responsabilità, perché il Covid 19 segue la sua natura “subdola” nel colpire a tradimento.—

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