Monfalcone, pitbull sbranano i gatti dell’Oasi felina
MONFALCONE Due pitbull hanno tranciato la rete dell’Oasi felina della Cuccia in via Bagni Nuova e venerdì mattina, dalle 4 alle 6, sono entrati nell’area che ospitava 25 gatti sterilizzati e in buona parte adottabili. Ne hanno sbranati tre, seminando il panico tra gli altri 22 ospiti dell’Oasi.
La volontaria che venerdì pomeriggio è entrata nell’Oasi per il suo turno s’è trovata davanti uno spettacolo orribile: tre gatti giacevano nel prato sbranati, gran parte degli altri 22 ospiti dell’Oasi mancavano all’appello. Alcuni sono stati trovati nascosti nelle cucce, altri all’esterno, dove sono stati recuperati. Di 12 felini a venerdì sera i volontari dell’associazione non avevano però notizia.
I volontari hanno quindi subito posizionato delle gabbie-trappola per recuperare i felini che fossero tornati. Cinque sono stati in effetti ritrovati nelle gabbie. L’ultimo alle 2 di sabato. Poi più nulla nella giornata di ieri.
Le telecamere di sorveglianza di cui è dotata l’Oasi, che proprio oggi avrebbe dovuto aprire le proprie porte per far conoscere i mici e, magari, trovare loro una famiglia, hanno ripreso l’arrivo dei cani, alle 4, la rottura della rete sul lato costeggiato dalla boscaglia, l’unico dove non è rinforzata, e l’ingresso nell’area, dove sono rimasti due ore. La Cuccia s’è accorta dell’attacco e dell’uccisione dei mici solo alle 15, quando è arrivata la volontaria per il suo turno.
«I gatti di solito non s’avvicinano alla rete, c’è della vegetazione e quindi chi è passato a fianco all’Oasi, a piedi o in bici, oggettivamente non si è accorto di nulla», spiega Laura Grassi. L’associazione ha fatto scattare una segnalazione al Cinovigile, all’Azienda per l’assistenza sanitaria e ai Carabinieri. I cani sono stati quindi recuperati e riportati nell’abitazione da cui sono scappati.
Pare si tratti di una sistemazione provvisoria, perché i proprietari non sarebbero a Monfalcone. L’associazione non sa di chi si tratta, ma vorrebbe avvisare i proprietari della potenziale pericolosità degli animali. «Se venerdì in zona fosse passato uno jogger o ci fosse stato un volontario nell’area recintata, credo sarebbe pure stato attaccato - afferma la presidente dell’associazione Laura Grassi -. Questi cani non possono circolare liberi per ore in città».
L’associazione comunque non intende fermarsi a un avviso e a una segnalazione ai soggetti competenti. La presidente sporgerà denuncia ai Carabinieri contro ignoti (ma non per le forze dell’ordine, se i cani sono dotati di microchip) per «i danni morali e materiali subiti, per quelli arrecati ai felini». L’associazione consegnerà come prova dell’accaduto il video di quanto ripreso dalle telecamere di sorveglianza.
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