Monfalcone, partono lunedì 25 gennaio le richieste on line della nuova card alimentare: ecco chi ne ha diritto

Partita da quasi 152 mila euro, fondi destinati a chi è rimasto fuori dai ristori alle piccole partite Iva e agli irregolari. Fino a 750 euro per i nuclei numerosi
Un carrello della spesa
Un carrello della spesa

TRIESTE Per ritrovare brandelli di ossigeno, cioè risorse economiche e, in concreto, sostegno nella spesa alimentare per un importo globale di quasi 126 mila euro, 671 cittadini, nell’ultimo spicchio dell’anno appena volto al termine, hanno chiesto aiuto al Comune. Che non è rimasto sordo alle esigenze di chi, fino a prima della pandemia, svolgeva un lavoro regolare ma ora, per il perdurare del Covid-19, quel lavoro regolare non lo ha più né è più in grado di provvedere al sostentamento proprio o della famiglia. Per questo la giunta ha deliberato ieri mattina una nuova iniezione di finanze – 151.845 euro – con cui rifinanziare la nuova tranche di aiuti sotto forma di card alimentare. Un mezzo ritenuto idoneo per la «dignità» dell’utilizzatore, ma anche a prova di falsificazioni o trucchi emersi in altre città. Stavolta i criteri sono diversi e puntano al target delle piccole partita iva, dei lavoratori irregolari degli appalti, di chi non rientra nei ristori.

Inoltre, nelle assegnazioni, come scandito ieri dal sindaco in municipio, «sarà data priorità a chi non ha potuto beneficiare dell’ultima fetta di stanziamento», che poneva essenzialmente il paletto di un reddito Isee non superiore a 8.295 euro e 40 centesimi, requisito da alcuni valutato non adeguato, pure a centrodestra. Il cittadino potrà inoltrare domanda, sempre via telematica ed entrando nel sito dell’amministrazione comunale di Monfalcone dove troverà ogni indicazione, da lunedì.

«Sono stati studiati approfonditamente i criteri di distribuzione dei contributi e ringrazio per questo la dirigente Paola Tessaris – ha affermato Anna Cisint, sindaco –: stavolta si è ragionato sulle entità di riduzione delle entrate nel nucleo familiare, tenendo presente due annualità per il confronto: il 2019, cioè il periodo ante pandemia, e il 2020». Sarà direttamente il richiedente ad autocertificare il possesso dei requisiti. Ma l’ente «andrà poi a verificare la sussistenza dei titoli», perché «si tratta di quattrini pubblici e chi riceve un aiuto senza averne diritto sottrae a un altro invece legittimato a ottenerlo la possibilità del sostegno».

La posta da oltre 150 mila euro è destinata dunque ai «nuclei più esposti agli effetti economici derivanti dall’emergenza epidemiologica», anche se già assegnatari di altre misure, come il reddito di cittadinanza o inclusione, naspi, indennità di mobilità, cassa integrazione. E in particolare a quelli che «hanno subito una riduzione consistente, superiore al 10%, delle entrate mensili». Se l’entità oscilla tra il 10 e il 20% in meno allora il nucleo con una sola persona riceverà 50 euro, con due 75, con tre 100, con 4 o più 125. Tra il 20 e il 40% in meno 100 euro per il singolo, 150 per la coppia, 200 per il nucleo di tre persone e 250 euro per famiglie più numerose. Se la riduzione è stata tra il 40 e il 60% allora 200 euro per il singolo, 300 per la coppia, 400 per il nucleo con un figlio, 500 per quattro componenti e oltre. Infine per perdite reddituali più consistenti (oltre il 60%): 300 euro al singolo, 450 alla coppia, 600 ai nuclei con tre persone, 750 alle famiglie numerose.

Quanto ai parametri, nel caso di lavoratori dipendenti si terrà conto del reddito netto percepito da comprovare con buste paga: attesterà la differenza intercorsa tra il 2019 e 2020; per gli autonomi invece si farà riferimento agli importi dei fatturati da comprovare in base ai registri contabili relativi al 2020 e a parità di lasso nel 2019. In entrambi i casi il periodo contemplato è gennaio-dicembre. Inoltre, altro presupposto, si deve essere residenti a Monfalcone e, se si possiedono depositi, il valore al 31 dicembre 2020 non deve superare i 10 mila euro.

L’amministrazione aveva già approvato autonomamente, con fondi a carico del bilancio comunale, un intervento di sostegno alle famiglie esposte agli effetti economici della seconda ondata pandemica, introducendo con delibera del 18 novembre la misura dei crediti alimentari e dei beni di prima necessità: beneficiari 671 richiedenti, per un’assegnazione complessiva di 125.917 euro e 58 centesimi. –

© RIPRODUZIONE RISERVATA
 

Riproduzione riservata © Il Piccolo