Monfalcone, “Papi” e l’anziano padrone hanno trovato un alloggio

Gara di solidarietà per l’uomo che dormiva in auto per non separarsi dal cane. Due sorelle mettono a disposizione un appartamento ammobiliato in via Romana. Offerte piovute da mezza Italia, un americano pronto a pagare il conto in una pensione
Bonaventura Monfalcone-12.12.2015 Cane dell'ottantenne-Cuccia-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura
Bonaventura Monfalcone-12.12.2015 Cane dell'ottantenne-Cuccia-Monfalcone-foto di Katia Bonaventura

MONFALCONE A questo punto, la storia del pensionato ottantenne che preferiva dormire in auto piuttosto che dividersi dal suo migliore amico, una bella femmina di razza pastore belga, sembra uscita direttamente dal libro delle fiabe. E infatti come tutte le storie di Natale che si rispettino, anche questa ha un lieto fine, che rallegrerà quanti - davvero tanti e letteralmente da ogni parte del NordItalia - a Monfalcone si sono prodigati per dare alla coppia un aiuto concreto.

Avrà un vero tetto, e potrà dividerlo con la sua Papi (questo il nome della cagna), l’anziano 76enne che per giorni aveva dormito all’addiaccio, rifiutando un letto nel ricovero pubblico della Marcelliana - dove gli animali non sono di regola ammessi - pur di non separarsi dall’amatissima cagnolina. Le vicissitudini della vita lo avevano portato a perdere la casa e nell’ultimo periodo una seria malattia che lo affligge lo aveva spedito al San Polo, dove tuttora è ricoverato, per un’emorragia all’intestino. La circostanza dunque richiedeva, tramite i Servizi sociali, l’intervento della Cuccia per l’affidamento e la custodia del pastore belga di 9 anni fino al momento della guarigione del suo padrone. Così la presidente Laura Grassi, venuta a conoscenza della vicenda dell’uomo rimasto senza casa, si è subito attivata lanciando un appello da queste colonne.

Ottantenne dorme in auto pur di non separarsi dal suo cane
Il cane dell'ottantenne alla Cuccia di Monfalcone (foto Bonaventura)

E la cosa davvero incredibile, in un periodo contrassegnato da dilagante individualismo, in cui tutti sembrano concentrati solo ed esclusivamente sull’affermazione del proprio ego, è che in tanti, tantissimi si sono mobilitati. Il telefonino di Laura Grassi non ha quasi mai smesso di trillare.

Offerte di sostegno economico, di un alloggio sfitto, di pagare per un periodo un affittacamere e perfino di accogliere in casa lo sconosciuto col suo cane sono giunte un po’ da ogni parte dell’Isontino. Anche da Trieste e perfino da Mantova, Vercelli e Grosseto. Slanci di persone che, leggendo la notizia sul Piccolo non hanno esitato a comporre il numero e chiamare la responsabile della Cuccia. Una trentina in tutto le soluzioni prospettate, anche se si è data precedenza alle proposte di una casa vuota. E alla fine, la più adatta alla situazione, si è dimostrata essere quella giunta da due sorelle pensionate (una è stata per anni maestra alla Duca d’Aosta), che hanno offerto alloggio all’uomo in un appartamento ammobiliato e sfitto in loro possesso, situato in via Romana.

Lunedì alle 10 Laura Grassi si è recata a conoscere le due donne e a compiere un sopralluogo dei locali, dimostratisi più che degni di accogliere la simpatica coppia. «Per la vicinanza alla realtà del nostro uomo - ha spiegato la responsabile della Cuccia - ho pensato che questa soluzione fosse la più idonea. La casa è spaziosa e i nostri amici potranno disporre di ogni ambiente necessario. Le proprietarie con grandissima generosità vorrebbero concedere gratis l’appartamento, che in passato era stato dato in locazione, ma dopo alcune brutte esperienze era finito sfitto. Ora si sta vagliando se ciò sia legalmente possibile, in caso contrario loro lo darebbero comunque alla minor somma esigibile, a testimonianza che non intendono affatto lucrare sulla situazione».

Un signore anziano di Fogliano, proprietario di cane, si è prestato invece a dividere la sua dimora con il pensionato e Papi, anche per farsi vicendevolmente compagnia. Una donna di Villa Vicentina ha assicurato l’impegno a prendere il custodia il cane in caso di necessità (ne ha già nove), mentre un’altra, goriziana, si è detta disposta a concedere temporaneamente, in attesa di una sistemazione più consona, il suo appartamento della villeggiatura a Grado.

Infine un misterioso signore, probabilmente facoltoso e in procinto di partire per gli States, si è impegnato a pagare - ma «senza farne pubblicità» - un affittacamere per tre settimane, il lasso necessario a trovare la casa a Papi e al suo padrone. Che ha accolto tutta questa generosità con commozione. «Insomma una dimostrazione di sensibilità e generosità unica - conclude Grassi -. Malgrado per l’intero weekend il mio cellulare non m’abbia lasciato stare per un attimo, devo dire che vale davvero la pena spendersi per chi ha bisogno: ti riempie di buon umore e hai la dimostrazione concreta che si è in tanti a volere un mondo più giusto».

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