Monfalcone, nelle Ztl è record di verbali: multata sette volte in 26 ore
MONFALCONE. Chi ancora deve riprendersi dai dati choc dell’altro giorno, che in tema di Ztl hanno registrato 2.580 transiti non consentiti nei primi 50 giorni di attività di rilevamento delle telecamere, è bene che ora si sieda.
Il record insuperato (finora) lo detiene una donna straniera che risiede e lavora a Monfalcone: 66 ingressi non autorizzati, per lo più nella Zona a traffico limitato di via Ceriani. Totale sanzioni: 6.468 euro. Tutto “rosa” anche il secondo podio, se così possiamo definirlo, con un’altra cittadina a conseguirne in numero significativo: 46, per 4.508 euro.
Ma in questa sciagurata classifica c’è anche un “velocista”, vale a dire la persona che in appena 26 ore ha cumulato ben sette verbali. La motivazione ufficiale è stata la ricerca di un parcheggio tra le vie de’ Paoli e del Rosario. Ma la sosta mai come in questo caso è costata cara, anzi carissima: 686 euro. Il lato positivo è che se non verrà richiesta la rateizzazione e il tizio sborserà entro cinque giorni i quattrini dovuti, potrà cavarsela con 515 euro e 90 centesimi, strappando il 30% di sconto previsto da regolamento.
Dunque cifre stellari, trattandosi di sanzioni amministrative, quelle che piovono a casa di chi (molto distratto, dobbiamo sottolinearlo) non si è accorto delle telecamere e neppure della segnaletica stradale e ha continuato in buona fede a transitare avanti e indietro per le Ztl della città. Con i varchi in agguato, infatti, ha collezionato una bella sfilza di verbali, per qualche migliaio di euro.
E se politicamente il caso sta già montando, con una Anna Cisint (Obiettivo Rinnoviamo Monfalcone) già intenzionata a chieder conto della situazione in aula, dopo aver attivato assieme alla sua associazione “Monfalcone domani”, presieduta da Andrea Inglese, un servizio di consulenza legale cui ha aderito per il momento una ventina di multati, ci pensa l’assessore Fabio Gon a placare gli animi.
L’amministrazione assicura infatti la disponibilità degli uffici a ogni chiarimento e soluzione. «Siamo dispiaciuti che, nonostante gli sforzi fatti per comunicare a tutti i cittadini tramite stampa e altri mezzi l’attivazione dei varchi, molti non siano evidentemente venuti a conoscenza del nuovo sistema di controllo - dichiara -. Rimane il fatto però che il divieto di transito nelle Ztl vigeva già da dieci anni, e non è una novità dell’ultima ora: novità è solo la continuità dei controlli, che in passato erano svolti “a campione” due volte la settimana, e che comportavano per di più una sanzione maggiore, visto che al transito si aggiungeva pure il divieto di sosta».
Fin qui il Gon-pensiero. Ora la sfogo di uno dei tanti cittadini inciampati nella Ztl, Alberto Lupi, che di verbali ne ha raccolti 18, a causa della sua passione per i libri e la frequentazione pressoché settimanale della Biblioteca di via Ceriani. «Mi sembra evidente - afferma - che il numero eccezionale di multe, 2.580 in meno di due mesi, sia causato dalla eccessiva lentezza degli accertamenti e la conseguente ritardata notifica della violazione del Codice della strada all’interessato».
In realtà per legge la notifica deve avvenire entro 90 giorni. E stando alla polizia municipale attualmente viene garantita entro 80. Di ritardo dunque non si può propriamente parlare, tuttavia la notifica quasi mai è giunta nell’immediatezza della violazione, anche a causadel concomitante caso di “multe pazze” affibiate a chi era in possesso di regolare pass ed emerso ad aprile. Una situazione che ha richiesto uno sforzo straordinario al corpo municipale.
«Personalmente - prosegue Lupi - ho ricevuto un primo avviso tramite Posta il 22 aprile scorso, per una violazione avvenuto il 28 gennaio, cioè 84 giorni dopo. In quest’arco di tempo, per cercare un parcheggio vicino alla biblioteca ho percorso incoscientemente altre volte un tratto di via Ceriani. Se l’avviso mi fosse stato consegnato 10 o 15 giorni dopo l’avvenuta infrazione sicuramente non ci sarebbero state le altre. E così penso sia successo in molti altri casi. Nessuno, cosciente o incosciente che sia, è disposto a buttare via i soldi».
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