Monfalcone mette sotto la lente gli orari di timbratura dei cartellini

TRIESTE. «È scattato il licenziamento, più provvedimento di così, cosa si può chiedere?». Il segretario generale del Comune di Trieste Santi Terranova commenta così la possibilità di una nuova stretta dell’ente sui dipendenti, dopo il caso delle due guardie ambientali che in orario di lavoro andavano per locali. Un’indagine durata dei mesi, nella scorsa primavera, culminata nella perdita del posto per i due lavoratori, su cui pende ora anche un processo penale.

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A palazzo Cheba, però, la scelta è quella di confermare la fiducia nei confronti di tutti i dipendenti. Anche perché la stima dell’amministrazione nei confronti della macchina è alta. Parola dell’assessore al personale Michele Lobianco: «Con un organico ristretto stiamo riuscendo a dare comunque i servizi, non mi pare che il Comune di Trieste abbia motivo per pensare a un fenomeno di assenteismo fra i suoi dipendenti», dichiara.

Così, poi, Lobianco sull’ipotesi di ulteriori controlli: «Non commento il singolo caso, perché ci sono dei procedimenti in corso. Però nel complesso la situazione è la solita, non risultano problemi particolari. Noi abbiamo una gestione assolutamente normale dell’organizzazione delle risorse umane».

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Quindi non ci sono misure draconiane in arrivo: «Assolutamente no. L’operato del dipendente medio comunale è buono. Sono una risorsa importante, vitale per questa amministrazione e per la città. Svolgono il loro lavoro in modo assolutamente positivo e con ottimi risultati». Inevitabilmente sulla stessa linea anche la posizione del segretario generale Terranova.

A Monfalcone, invece, non si rilevano casi clamorosi d’assenteismo tra colletti bianchi o tra semplici addetti ai lavori. «Non abbiamo nessuna causa in piedi di questo genere», conferma il sindaco Anna Cisint. Che al suo terzo mese d’insediamento promette comunque di metter presto mano anche all’organico, ridistribuendo i settori per una migliore e più efficiente organizzazione dei vari servizi.

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Alcuni provvedimenti, tuttavia, verranno presi, per stroncare ogni possibile caso di ripetute assenze dovute a scarseggiante senso del dovere. «Ho già dato mandato al segretario comunale di svolgere puntuale verifica del rispetto degli orari di lavoro e di timbratura del cartellino da parte dei dipendenti comunali - annuncia il sindaco leghista di Monfalcone -, nonché di mandare il medico a casa per verificare la malattia quando un lavoratore non può presentarsi sul posto per acciacchi, febbre e via discorrendo».

«Trovo, infatti, in questo periodo di precarietà dell’occupazione - conclude Cisint - particolarmente disdicevoli i fenomeni di assenteismo, da scoraggiare in ogni modo possibile».

Le due guardie ambientali triestine sono state colte in fallo nel marzo scorso dagli agenti della Polizia locale, dopo due mesi di indagini. I vigili urbani si erano mobilitati in seguito a una segnalazione anonima, e per provare le mancanze dei dipendenti pubblici erano ricorsi addirittura all’uso di un rilevatore gps piazzato sotto alla Fiat Panda di servizio. Le guardie sono finite nel mirino in particolare per aver compilato falsi verbali relativamente alle zone controllate.

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