Monfalcone, l’uomo della Digos a capo della polizia

Il questore Pillinini annuncia l’arrivo di Simonelli: «Dovrà concentrarsi sullo spaccio e le dinamiche del cantiere»
Il commissariato di polizia di via Foscolo a Monfalcone (Foto Bonaventura)
Il commissariato di polizia di via Foscolo a Monfalcone (Foto Bonaventura)

MONFALCONE Cambio di guardia a Monfalcone. Il 4 gennaio il vicequestore aggiunto della polizia di Stato Andrea Locati lascerà dopo sette anni la direzione del Commissariato di via Foscolo per assumere il qualificato incarico di dirigente della Digos a Udine.

A reggere il comando sarà dalla stessa data il parigrado Stefano Simonelli, attuale responsabile dei Commissariati esterni a Trieste, di stanza a San Sabba. Lo ha comunicato ieri mattina il questore di Gorizia Lorenzo Pillinini, che in quest’intervista di fine anno ha messo a fuoco dinamiche e specificità della città dei cantieri.

Questore, Locati dunque ci lascia? Sì, credo che il collega di Udine lo impiegherà come dirigente della Digos.

Un passo avanti. Confermo. Promozione meritata, peraltro. Viene sostituito a Monfalcone da un parigrado: il vicequestore aggiunto Stefano Simonelli che attualmente dirige a Trieste il Commissariato di San Sabba. Un eccellente funzionario, proprio bravo. Per ciò il disagio sarà ridotto veramente al minimo. Simonelli ha inoltre già lavorato a Gorizia e dunque conosce un po’ l’Isontino.

In quale ambito? Ha diretto l’ufficio della Digos e ha lasciato naturalmente un ottimo ricordo del suo operato. Si tratta pertanto di due eccellenze: una in procinto di partire e una di arrivare. Ritengo che ridurremo al minimo la nostalgia dei monfalconesi verso Locati.

Se può dare un consiglio a Simonelli, cosa suggerisce? Monfalcone è per noi un laboratorio, vista la sua peculiarità. Simonelli per fortuna conosce la realtà del nostro territorio, ha già diretto un Commissariato e le modalità di approccio sono sostanzialmente identiche. Mentre però a Trieste l’azione era limitata entro il raggio di un rione, ancorché importante, come quello di San Sabba, per quanto riguarda la compentenza su Monfalcone risulta più vasta perché il territorio è ben più esteso. Il nuovo dirigente dovrà prestare attenzione a quei fenomeni che ha curato molto bene il collega che va via e cioè lo spaccio di stupefacenti e prestare un monitoraggio alle dinamiche sindacali in Fincantieri, perché tutto ruota, nel bene e anche nel male, attorno all’azienda navalmeccanica.

E poi? Dovrà avere, come ha avuto Locati, un ottimo rapporto con la cittadinanza e le istituzioni, il sindaco in primis, perché è quello che ci mette la faccia davanti ai residenti. Tutto il resto è complementare.

La Polizia ha smantellato nei mesi scorsi una centrale di spaccio dell’eroina: circolano discreti quantitativi di droga in città? Purtroppo sì. Dove c’è popolazione, anche composita come a Monfalcone, e flussi di denaro è implicito che vi siano fenomeni corruttivi come quelli legati a sostanze stupefacenti, ma noi terremo sempre l’asta alta. Non abbasseremo assolutamente l’attenzione.

Capodanno: c’è allarme attentati in mezz’Italia. È la “solita” attività di prevenzione che si fa ogni anno.

Ma quest’anno di mezzo c’è la variabile Isis e qui in città c’è una presenza musulmana consistente: si monitorano eventuali rischi infiltrazioni di soggetti pericolosi? Guardi, l’attenzione c’è sempre stata. Poi bisogna capire che il mondo musulmano, l’Islam, è formato da un miliardo e passa di persone. Dunque non è tutto Isis o Daesh, che rappresentano una parte estrema, cioè un califfato circoscritto nella sharia e nella salafia. I musulmani presenti a Monfalcone vengono tutti dal Bangladesh, un Paese lontano da queste posizioni acute. Quindi la prima cosa da compiere è quella di non fare di tutta l’erba un fascio. Cosa che oltretutto non ci farebbe più capire chi va monitorato e chi no. Insomma, dobbiamo operare i giusti distinguo. I contatti che noi abbiamo nei centri di preghiera a Monfalcone sono assolutamente soddisfacenti. Stiamo monitorando queste aree e c’è un ottimo rapporto con gli imam e i responsabili di quelle sedi.

©RIPRODUZIONE RISERVATA

Argomenti:polizianomine

Riproduzione riservata © Il Piccolo