Monfalcone, l’ex albergo operai rivela tutta la sua mole

L'enorme mole del ristrutturato ex albergo operai sta acquistando sempre maggiore visibilità. Dopo la demolizione a maggio dell'ex ingresso operai al cantiere navale, in questi giorni sono andate giù anche le costruzioni che lo fiancheggiavano e dove fino ancora poco tempo fa erano collocati uffici di Fincantieri. L'ingresso storico del cantiere, affacciato su piazzale Cosulich, non sarà invece toccato. L'operazione rientra nella riqualificazione complessiva dell'area su cui insiste l'enorme palazzo, realizzato dai Cosulich negli anni '20 per alloggiare gli operai celibi impiegati nel cantiere. Un intervento che vede fianco a fianco più soggetti: Fincantieri, proprietaria dell'80% dell'immobile, dove vuole ricavare una nuova sede direzionale, Comune, che grazie a finanziamenti europei e regionali e fondi propri sta creando al piano terra il Museo della cantieristica, e l'impresa siciliana Regalvilla, che in una porzione del fabbricato ricaverà una foresteria.
Le nuove demolizioni sono state realizzate per conto di Fincantieri, dopo che già a maggio l'ex ingresso operai, una costruzione enorme, è finito, a cinque anni dalla “pensione”, in briciole sotto i colpi delle ruspe. Gli interventi erano stati programmati da tempo da Fincantieri e concordati con il Comune per dare un adeguato respiro al rinato albergo operai, dal prossimo anno riconvertito in Museo della cantieristica e dal 2015 in sede direzionale di Fincantieri. L’idea è di realizzare un parco urbano nella zona antistante l’ex albergo operai, seppure non di grandi dimensioni. «Tutta quella zona va alleggerita per dare alla struttura il respiro che merita», ha detto ad aprile, preannunciando l'abbattimento dell'ex ingresso maestranze il coordinatore della trasformazione dell'immobile per conto di Fincantieri, l'architetto monfalconese Francesco Morena. Il progettista si è detto non a caso contrario alla realizzazione del previsto parcheggio in struttura, nell’area ora dedicata alla sosta delle biciclette e in quella riservata alle automobili dei lavoratori Fincantieri del secondo turno. La trasformazione sta riguardano comunque anche ampie fette dello stabilimento. A renderla visibile anche all'esterno c'è, ad esempio, vicino alla torre dell'acquedotto, la nuova costruzione degli spogliatoi per il persone delle imprese in appalto, andata a sostituire una struttura datata.
(l.bl.)
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