Monfalcone, le Coop non mollano il sito di Panzano
Chi rientra da un periodo di vacanza, non si è perso niente. Ha ritrovato la vicenda delle Coop di Panzano esattamente come l’aveva lasciata: sospesa nel limbo. Sì è vero che nel frattempo le ruspe in quel di largo della Marcelliana hanno risvoltato le zolle, di fatto predisponendo il lotto alla posa delle fondamenta, ma da un punto di vista tecnico Alleanza 3.0 non ha ancora sciolto le riserve sul da farsi. Ciò non significa che per tutto questo tempo il sindaco Anna Cisint se ne sia stata con le braccia conserte. L’amministrazione, anzi, vedendo respinta l’ipotesi di via Gramsci che prevedeva sostanzialmente un “baratto” di terreni più o meno equipollenti ne ha formulate altre tre ponendole sul tavolo della trattativa. Al primo “no grazie”, uffici e staff si sono quindi spremuti le meningi e hanno cercato di produrre un altro spazio appetibile al confronto tra le parti.
Come riferisce Cisint, per scongiurare l’insediamento a Panzano, peraltro a cinque metri dall’esistente supermercato Spak della Vela e già osteggiato da una petizione di oltre 600 firme rastrellate nell’arco di una manciata di giorni, l’amministrazione ha dapprima pensato di convincere le cooperative a spostarsi in centro, magari in quell’immobile chiuso ormai da anni dell’ex Oviesse, dove recentemente è perfino crollata a terra l’insegna, col rischio di ferire chi sciaguratamente fosse passato per di lì. Poi ha riflettuto su altre ipotesi. «Per quanto riguarda il viale San Marco - sottolinea il sindaco - abbiamo posto l’accento sulla possibilità di arricchire sensibilmente su via Carducci l’offerta di parcheggi, ma ad Alleanza 3.0 la proposta non è risultata gradita». Forse anche perché a meno di un chilometro in linea d’aria vanta un altro punto vendita, all’altezza di piazza Cavour.
Quindi, bocciata questa chance, l’amministrazione ha perseguito sulla strada dei privati, pescando fuori un altro appezzamento, stavolta in un rione apprezzato dalle Coop e a breve distanza dalla contrastata ubicazione: si tratta di un lotto dietro il Kinemax, con baricentro sempre su via Grado. Recentissimamente, su input anche del capogruppo della Lega Nord Federico Razzini, è poi spuntata una quarta e ultima possibilità: il recupero dell’immobile di via Crociera, fino a qualche anno fa occupato da Despar e situato praticamente di fianco alla casa di riposo. «Tra l’altro - chiarisce Cisint - sono stati gli stessi residenti di Largo Isonzo, nell’ambito di una riunione con l’ente locale in cui si è discusso pure degli interventi alla rete fognaria e della realizzazione di nuovi marciapiedi, ad avanzare una tale richiesta, sollecitando il riutilizzo di quella struttura perché a detta loro un esercizio del genere manca nel quartiere. E difatti ritengono che potrebbe venire incontro senz’altro alle esigenze della collettività».
Fin qui le “buone maniere”, con un discreto ventaglio di alternative. La risposta definitiva ancora non c’è, ma dovesse essere un diniego su tutta la linea allora l’amministrazione cambierebbe volto. «L’ho già comunicato chiaramente alla delegazione di Alleanza 3.0, sempre molto attenta e disponibile - dice Cisint -, e lo ripeto qui: se dovesse perseverare nella soluzione di Panzano io non prenderò parte, con la fascia tricolore, all’inaugurazione del nuovo supermercato». Insomma, un segnale di pieno dissenso rispetto alle scelte però legittimamente portate avanti dalla catena distributiva alimentare. Che ha tutte le carte in regola, in termini di autorizzazioni e permessi, per realizzare il magazzino in quel sito. «Dal mio punto di vista - continua - le Coop hanno anche una precisa responsabilità etico-morale e non possono non tenere conto che un rione, in appena un paio di giorni, ha prodotto oltre 600 firme di protesta, tra cui la mia».
Inoltre, nel caso in cui l’ipotesi Panzano dovesse andare in porto, il sindaco garantisce che starà «sul pezzo nella verifica che il cantiere rispetti le prescrizioni e che la viabilità su via Grado, a mio avviso non in condizioni di reggere, possa scorrere adeguatamente». Non promuoverà azioni legali, perché «si tratterebbe di una causa assolutamente temeraria e me ne guardo bene dall’intraprenderla», ma la vigilanza, come pare di capire, sarà massima. L’amministrazione, sul punto, si è infine confrontata anche con la Soprintendenza: «Ho convenuto sulle nostre posizioni - conclude Cisint -, ma è consapevole delle ragioni di Alleanza 3.0. Purtroppo le delibere del 1999 e del 2014 hanno creato dei diritti soggettivi».
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