Monfalcone, l'allarme in aeroporto e quella voglia di reagire: le foto del 2020

MONFALCONE C’è un pilota con la giacca sottobraccio. Trascina il suo trolley all’aeroporto di Ronchi dei Legionari in uno scenario da film catastrofico-batteriologico. «L’espressione del pilota mentre gli viene misurata la temperatura dice tutto, oltre a lui probabilmente in pochi avevano capito cosa sarebbe accaduto da quel momento...», dice la fotografa Katia Bonaventura, autrice di questo scatto e di tutti gli altri che, in questa pagina, raccontano il 2020 nella Bisiacaria e nella Bassa friulana. È il 5 febbraio e segna l’inizio dell’incubo pandemia. «Prima era tutto un altro mondo, che oggi ci sembra irreale, proprio lì, all’aeroporto, è iniziato invece un altro», dice Bonaventura arrivando fino all’immagine più drammatica.

Il 4 aprile è a Cervignano, precisamente a Muscoli, dove c’è il crematorio. Scortati dai carabinieri arrivano i mezzi militari: trasportano le bare dei morti nel Bergamasco per Covid-19 da cremare. In Lombardia non ce la fanno più. «È stato il momento più tragico: l’attesa infinita, poi la cerimonia interna con l’addio del sindaco a persone che non conosce e quei cognomi scritti in pennarello sulle bare. Uno scenario di guerra», ricorda la professionista che lavora per Il Piccolo.
In mezzo tante immagini di riscatto di un territorio segnato dal coronavirus, con le sue vittime e i tanti contagi, che però non si è piegato. E allora ecco il 13 aprile con, in pieno lockdown, la tombola alla finestra organizzato a Ronchi dei Legionari. C’è la voglia di partecipare di un’anziana con la bandiera tricolore e c’è la curiosità di una bambina con la sua mamma di vedere cosa sta accadendo in quella “strana” via dove si batte un colpo. «Nel fotografarli mi piaceva il fatto – ricorda Bonaventura – che dietro le finestre ci fossero le famiglie: la nonna, i figli, la nipote... Erano volti di chi voleva reagire e, allo stesso tempo, dimostrava grande solidarietà».
Il mondo del lavoro è davanti a un bivio, fra smart working e chiusure, ma all’inizio dell’estate, il 13 giugno, arriva l’uscita della Enchanted Princess costruita nello stabilimento Fincantieri di Panzano. «Sul molo dei pescatori, mentre aspettavo di fotografare quella nave diventata un simbolo, c’era una coppia – racconta – venuta a “salutare” il figlio imbarcato. Il nipote si stava per diplomare e quello era il suo vero obiettivo». Un’immagine di speranza come il Festival della danza del 19 settembre e le evoluzioni in bici al North East Bike Festival del 17 ottobre a Monfalcone, dopo un’estate dove tutto pareva finito. E invece no.
Sono ancora i volti a mostrare la voglia di riscatto e la determinazione nel 2020. «Le persone fotografate hanno grinta: da chi si mette a confezionare mascherine nella prima ondata a chi si sottopone ora al vaccino al San Polo nei giorni scorsi. Non ho visto persone lamentose, quelle sono solo sui social network». —
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